Cagliari, 15 nov. - Imponenti misure di sicurezza, strade chiuse e soprattutto bocche cucite sui particolari della visita del presidente della Repubblica cinese Xi Jinping che arrivera' domani in Sardegna. Due Boeing 747 delle Air China atterreranno all'aeroporto di Cagliari-Elmas attorno alle 14.30. A bordo, oltre al premier cinese, un centinaio di alti funzionari, tra cui - da quanto si apprende - diversi ministri. Sara' un passaggio abbastanza veloce quello nello scalo del capoluogo sardo. Ad attenderlo dovrebbe esserci il presidente della Regione Francesco Pigliaru di ritorno dalla conferenza sui cambiamenti climatici Cop22 di Marrakech e anche una folta delegazione di cinesi residenti in Sardegna. Circa quaranta persone provenienti da tutta la Sardegna accoglieranno il loro presidente con uno striscione di benvenuto per poi accompagnarlo, con il corteo blindato, al sito archeologico di Nora. Ad accogliere Xi Jinping nelle rovine dell'antica citta' fenicio-punica sulla costa sud occidentale dell'isola, attorno alle 13.30, rappresentanti della Regione, e Carla Medau, sindaco di Pula, comune nel cui territorio l'antico sito ricade.
Nessuna agenda ufficiale e' stata diffusa della visita nell'isola del presidente cinese. Xi sbarchera' infatti a Cagliari per uno scalo tecnico durante il suo viaggio verso il Peru' dove tra il 19 e il 20 novembre partecipera' al summit economico dell'Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) e si tratterra' nell'isola solo fino a giovedi' mattina. La partenza e' prevista attorno alle 9 e quindi non vi sarebbe spazio per una visita al centro di ricerca regionale Crs4, non lontano da Nora, che di recente ha siglato un protocollo di collaborazione con la Huawei. E' quindi molto probabile che il presidente cinese, con la delegazione al seguito, dopo la visita al sito archeologico di Nora si diriga direttamente al lussuoso resort Forte Village, a circa 40 chilometri da Cagliari, dove sono in corso, in un clima di grande riserbo e riservatezza, i preparativi per accogliere l'importante ospite. Dalla direzione del "Forte" nessuna indiscrezione sull'accoglienza riservata ne' sul menu' che verra' offerto al presidente cinese. Xi cenera' con il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi alle 20. Una cena riservata a poche persone cui probabilmente seguira' un vertice informale sui rapporti bilaterali e di cooperazione tra Italia a Cina. Non e' in agenda la firma di alcun accordo economico o commerciale.
RENZI E XI JINPING, I DUE LEADER A CONFRONTO
di Alessandra Spalletta
Roma, 14 nov. - Il presidente cinese, Xi Jinping, e il premier Matteo Renzi ceneranno insieme mercoledi' 16 ottobre all'hotel Forte Village di Santa Margherita di Pula (Cagliari), approfittando del transito tecnico del presidente cinese in viaggio verso il Peru'. Xi atterrera' all'aeroporto di Cagliari mercoledi' alle 13:40, fara' visita alle rovine di Nora e si trasferira' in serata al Forte Village dove e' previsto il bilaterale non ufficiale con Renzi. Apprende AgiChina che alla cena tra i due leader, prevista per le ore 20 di mercoledi', "dovrebbero partecipare 10 o 12 persone" (il cerimoniale e' in corso di definizione) tra cui, per la parte italiana, oltre al premier Renzi, la moglie Agnese e una delegazione di Palazzo Chigi, che non ha ancora ufficializzato l'agenda della visita. Da parte cinese, invece, oltre al presidente Xi Jinping, dovrebbero partecipare alcune tra le massime cariche del governo cinese (ministri e consiglieri di Stato) che viaggiano insieme al presidente. Nulla si sa ancora del menu' che "verra' offerto da Palazzo Chigi".
Xi sbarchera' a Cagliari con due boeing 747 Air China. A bordo, una delegazione composta da "oltre 100 leader politici, tra cui ministri e consiglieri di Stato" e membri dello staff. Non sarebbero previste firme di accordi commerciali con imprese locali, tantomeno firme di accordi istituzionali. Xi Jinping ripartira' il 17 alle 9 del mattino per il Peru', dove partecipera' al 24th Summit economico dell'Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) il 19 e il 20 novembre.
A una settimana dalla vittoria di Trump negli Stati Uniti, Xi e Renzi parleranno probabilmente di "rapporti bilaterali e cooperazione tra Italia e Cina", riferiscono le fonti all'Agi. Ma chi si aspetta da parte del presidente cinese un endorsement alla riforma costituzionale - Renzi e' atteso in Sardegna mercoledi' sera e giovedi' per una serie di incontri istituzionali e impegni pubblici per sostenere il Si' al referendum costituzionale - rimarra' probabilmente deluso: difficilmente la Cina si pronuncia ufficialmente sulle vicende politiche interne degli altri Paesi, in linea con il principio di non ingerenza. Tuttavia, per Pechino la stabilita' politica ed economica dell'Italia e' di fondamentale importanza, e il governo cinese non ha mai perso occasione per ribadire il proprio auspicio affinche' l'Italia prosegua nel percorso di riforme strutturali e mantenga ritmi di crescita economica. Tutto cio' favorirebbe la Cina, per la quale l'Italia e' il sesto partner commerciale in Europa e tra i principali destinatari degli investimenti cinesi (l'ultimo riguarda l'acquisizione del Milan).
ITALIA-CINA: SINTONIA VA DALLA RICERCA AL CALCIO
di Eugenio Buzzetti
Pechino, 14 nov. - Scambi economici, cultura, turismo e ricerca, ma anche i grandi temi degli investimenti e dell'interesse cinese per il calcio italiano. I rapporti tra Italia e Cina saranno al centro dell'incontro informale tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il presidente cinese, Xi Jinping, mercoledi' prossimo a Cagliari, durante una sosta "tecnica" nel capoluogo sardo del presidente cinese sulla via per il Peru', dove Xi e' atteso per partecipare al prossimo summit dell'Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation).
L'incontro informale in Italia tra il premier italiano e il presidente cinese, Xi Jinping, ora anche "core leader" del Partito Comunista Cinese, come e' stato riconosciuto dall'ultimo plenum del Comitato Centrale del Pcc a ottobre scorso, avviene a solo due mesi e mezzo dall'ultimo incontro ufficiale tra i due, a margine del G20 di Hangzhou, nella Cina orientale.
Lo scenario internazionale, intanto, e' gia' mutato e in maniera significativa: dalle urne statunitensi e' uscito vincitore a sorpresa della campagna presidenziale il candidato repubblicano, Donald Trump, a cui il presidente cinese ha telefonato nelle scorse ore per sottolineare l'importanza della cooperazione tra le due sponde del Pacifico.
Per Xi sara' la prima volta in Italia da quando ha assunto la carica di presidente cinese, anche se proprio durante l'incontro con Renzi alla West Lake State Guesthouse di Hangzhou, nella Cina orientale, aveva ricordato la partecipazione alle celebrazioni per i 150 anni dall'Unita' d'Italia, il 17 marzo 2011, a Roma, in qualita' di vice presidente cinese. Renzi, invece, si e' recato in Cina gia' due volte dall'inizio del mandato: nel giugno 2014, dove ha incontrato sia il presidente cinese che il primo ministro, Li Keqiang, e a settembre scorso, per partecipare al summit dei capi di Stato e dei primi ministri dei Paesi membri del G20 di Hangzhou.
I rapporti tra Italia e Cina vivono un momento di "rafforzamento delle relazioni", aveva dichiarato il presidente del Consiglio nel colloquio con il presidente cinese a Hangzhou, il 3 settembre scorso, alla vigilia del summit del G20. Nel colloquio, Renzi aveva ringraziato Xi per "la vicinanza e l'affetto del popolo cinese" in occasione del terremoto che ha colpito la citta' di Amatrice. La sintonia, come l'ha definita Renzi, nei rapporti tra Italia e Cina trova in campo culturale molte affinita': Italia e Cina, i due Paesi al mondo con il maggiore numero di siti Unesco (Italia 51, Cina, 50) "condividono la stessa sfida: essere orgogliosi del passato e costruire il futuro". Il futuro per Italia e Cina comincia gia' nelle prime settimane del prossimo anno, che sara' particolarmente intenso nelle relazioni tra i due Paesi, con in programma le visite del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prevista per le prime settimane del 2017, e di nuovo dello stesso Renzi, per un viaggio che puntera' "ad alcune citta' che vedono la presenza di attivita' italiane sul suolo cinese" come affermato dal premier a Shanghai, il 3 settembre scorso.
Se i rapporti politici vedono un momento di rafforzamento delle relazioni, ancora insoddisfacente è la situazione dell'interscambio commerciale, ferma a 38 miliardi di euro, una cifra pari a quella dell'interscambio con la Spagna, aveva sottolineato Renzi a Shanghai, durante un incontro con gli studenti della Tongji University, dove ha sede il primo campus sino-italiano in Cina, inaugurato nel settembre 2006. Non c'è, però, solo l'economia, nel rapporto tra Italia e Cina, sempre più vicine anche sul piano culturale. Renzi ha sottolineato che i due Paesi "condividono la stessa sfida: essere orgogliosi del passato e costruire il futuro", ha affermato di fronte agli studenti cinesi e italiani della Tongji. I rapporti economici non sono gli unici che contano, ha continuato. "Italia e Cina sono legate da un valore più forte: l'amicizia come elemento qualificante che trova il proprio svolgimento nella cultura e negli ideali".
Proprio poche settimane prima, a luglio scorso, la cultura è stata protagonista con la visita a Pechino del ministro peri Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, che ha incontrato il suo omologo cinese, Luo Shugang, e ha dato vita al forum culturale Italia-Cina: Roma e Pechino hanno siglato un accordo complessivo che prende in considerazione arte, musica, cinema, archeologia, design e turismo, con il quale Roma e Pechino hanno posto le basi per una "collaborazione culturale e artistica a tutto campo", secondo quanto dichiarato dallo stesso Franceschini. Il viaggio del ministro è stata anche l'occasione per inaugurare il nuovo volo diretto quadri-settimanale dell'Alitalia Roma-Pechino dopo anni di assenza. L'attrazione del turismo cinese in Italia è stata al centro di due visite, quest'anno, del sotto-segretario al Turismo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Dorina Bianchi, nei giorni scorsi a Shanghai per promuovere l'Italia come destinazione del turismo cinese. "Il potenziale di espansione è ancora molto elevato", ha dichiarato, nonostante i dati lusinghieri dello scorso anno, che hanno visto in Italia 1,3 milioni di turisti cinesi: l'obiettivo, per ora, è quello di arrivare a un'intesa bilaterale sulla promozione del turismo attraverso un gruppo di lavoro per il rilancio delle relazioni in questo settore.
Il G20 Sti (Scienza, Tecnologia e Innovazione) che si è tenuto a inizio novembre presso lo Yanqi Lake, a nord di Pechino, ha rinnovato il rapporto bilaterale tra Italia e Cina in campo scientifico e tecnologico. Il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha incontrato il suo omologo cinese, Wan Gang, a poche settimane dal precedente incontro in Italia, durante il quale il ministro cinese ha visitato Torino, Bergamo e Napoli e ha partecipato al forum sull'innovazione italo-cinese. Italia e Cina condividono un rapporto "solido sull'innovazione", ha affermato la ministro Giannini a margine del G20 Sti, e la sensazione "è che l'Italia possa diventare un luogo di investimenti sempre più importante nel campo della ricerca di base e della ricerca trasferita" per la Cina. Le tecnologie dell'innovazione sono state al centro anche di uno dei più recenti accordi firmati tra Italia e Cina, durante la visita del sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, quello tra il gruppo italiano dell'innovazione, Digital Lighthouse, e il network cinese, China Radio International, tramite la controllata Chinaplus Technologies. I due gruppi hanno siglato un memorandum d'intesa a Pechino che copre i settori della realizzazione di contenuti, dello sviluppo di software e applicazioni per dispositivi mobili e della produzione di dati da sviluppare commercialmente sia sui mercati italiano e cinese, che a livello internazionale.
Il rapporto tra Cina e Italia non può prescindere dagli investimenti cinesi nelle eccellenze italiane. Lo scorso anno, a tenere banco è stata l'acquisizione di Pirelli da parte del gigante della chimica di Stato cinese, China National Chemical, mentre quest'anno è stato soprattutto il calcio il maggiore protagonista degli investimenti cinesi in Italia. Da giugno scorso l'Inter è in mani cinesi, e più precisamente in quelle di Zhang Jindong, presidente del gigante dell'elettronica Suning, mentre è in dirittura d'arrivo il closing per l'acquisizione dell'altro club milanese, il Milan: il closing dell'accordo per il passaggio del 99,93% della proprietà dalle mani di Silvio Berlusconi a quelle del consorzio cinese guidato da Li Han e Li Yonghong è prevista nei prossimi giorni. La Cina continua essere interessata anche agli apparati industriali e alle piccole e medie imprese italiane che producono innovazione, una parola chiave di questa fase dello sviluppo cinese: a giugno scorso era passato nelle mani del fondo sino-europeo Agic Corporation il gruppo di robotica e meccatronica Gimatic, per una cifra stimata tra i 100 e i 150 milioni di euro. La fame di innovazione avrebbe preso di mira anche un altro gruppo italiano, Comau, di proprietà di Fiat Chrysler. Secondo le indiscrezioni trapelate il mese scorso, Shanghai Electric, che dal 2104 detiene una quota del 40% in Ansaldo Energia, la statale cinese Sinomach e lo Shanghai Institute of Mechanical and Electrical Engineering sarebbero tra i gruppi pronti a rilevare il gruppo di robotica.
Non ci sono solo gli investimenti diretti in Italia dalla Cina. Le eccellenze tecnologiche e del settore della cantieristica fanno gola a Pechino: Leonardo-Finmeccanica si è aggiudicata a inizio novembre un contratto con la Instrimpex cinese (National Instruments Import and Export Corporation) per quattro radar di controllo del traffico aereo, mentre la scorsa estate Fincantieri ha raggiunto l'accordo con Cssc (China State Shipbuilding Corporation) per lo sviluppo in joint-venture di navi da crociera per il mercato cinese. Aumentano anche le imprese italiane in Cina: settimana scorsa è stato inaugurato il primo stabilimento nel gigante asiatico del gruppo Pelliconi, azienda di livello internazionale nel segmento industriale dei tappi delle chiusure per bottiglie e per contenitori alimentari. Il nuovo impianto sorge a Suzhou, città della Cina orientale dove si concentra il più ampio distretto industriale italiano al di fuori dei confini dell'Unione Europea.
14 NOVEMBRE 2016
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