Milano, 17 nov. - Il tribunale di Pechino ha condannato il gruppo Bejing Nuoyakate Gourmet a pagare circa 420 mila euro di danni (3 milioni di Rmb) a Moncler per violazione del marchio. Si tratta - sottolinea il gruppo di moda italiano in una nota - di una "sentenza rivoluzionaria" dal momento che, dopo l'entrata in vigore in Cina della nuova legge sulla tutela dei marchi, per la prima volta il soggetto condannato viene obbligato a pagare il massimo dei danni e delle sanzioni previsti. Nel 2013, Moncler aveva scoperto che Nuoyakate, oltre a produrre e vendere piumini con il logo contraffatto, aveva tentato di registrare in Cina e in altri mercati chiave diversi marchi e domini falsi. A fine 2014 il gruppo di Remo Ruffini si era appellato alla sezione specializzata in proprieta' intellettuale appena istituita presso il tribunale di Pechino, ottenendo il riconoscimento che il comportamento di Nuoyakate "costituisce violazione del marchio e dei diritti di proprieta' intellettuale di Moncler".
Solo nel 2014 sono state oltre 1.450 le indagini per contraffazione sul celebre marchio dei piumini e circa 450 mila gli articoli sequestrati sui mercati internazionali; in ambito digitale, sono state chiuse 74 mila vendite all'asta online e oscurati 1.800 siti sui quali venivano offerti capi Moncler contraffatti. Il tribunale di Pechino ha condannato il gruppo Bejing Nuoyakate Gourmet a pagare circa 420 mila euro di danni (3 milioni di Rmb) a Moncler per violazione del marchio. Solo nel 2014 sono state oltre 1.450 le indagini per contraffazione sul celebre marchio dei piumini e circa 450 mila gli articoli sequestrati sui mercati internazionali; in ambito digitale, sono state chiuse 74 mila vendite all'asta online e oscurati 1.800 siti sui quali venivano offerti capi Moncler contraffatti.
17 NOVEMBRE 2015
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