Di Sonia Montrella
Twitter@SoniaMontrella
Roma, 11 nov.- Da marzo, quando l'Assemblea Nazionale del Popolo abolirà la politica del figlio unico, 90 milioni di donne cinesi potranno avere un secondo bambino. Sulla carta. Nella realtà, invece, la Cina si ritrova a fare i conti con la biologia perché circa la metà delle future mamme avrà tra i 40 e i 49 anni e le possibilità di concepire diminuiscono enormemente.
Lo sanno bene i funzionari per la Pianificazione familiare che smorzano le aspettative sul boom di nuovi nati: "Ci si aspetta un forte incremento delle nascite in Cina nel breve periodo, ma l'aumento non sarà così massiccio" ha spiegato Wang Peian, vice ministro della Commissione per la Pianificazione familiare e la Salute pubblica. Di questi 90 milioni solo 17 milioni di donne, secondo Wang, porteranno a termine una seconda gravidanza entro prossimi cinque anni. Le altre andranno incontro a problemi di fertilità oppure sceglieranno di avere un solo figlio.
Dopo una dura lotta al controllo delle nascite, oggi i funzionari si trovano di fronte a una nuova sfida: trovare nuove strumenti per permettere alle donne non più giovanissime di avere un secondo bambino. All'età, spiega al China Daily Yuan Xin, demografo dell'università Nankai di Tianjin, si aggiungono anni di dispositivi intrauterini usati come contraccettivo che devono essere rimossi senza provocare danni. Le stesse mamme poi, una volta iniziata la gravidanza, saranno più esposte a rischi per la salute, prima fra tutte l'ipertensione.
In vigore dal 1979, la Pianificazione familiare, meglio conosciuta come Politica del figlio unico, ha impedito – salvo eccezioni - per decenni alle coppie cinesi di avere più di bambino. Introdotta per garantire un maggiore benessere economico, la normativa ha 'evitato' fino ad oggi 400 milioni di nascite. Ma negli ultimi anni, complice un drastico calo della forza lavoro e una sempre più ampia fascia di popolazione in età da pensione e bisognosa di assistenza, demografi e think tank hanno lanciato l'allarme, invitando il governo di Pechino a rivedere la politica. Un primo forte allentamento era arrivato a fine 2013 con la decisione di permettere a tutte le coppie urbane in cui almeno uno dei due è figlio unico di avere un secondo bambino.
Poi, a fine ottobre il quinto plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese ha sancito la totale abolizione delle restrizioni. E con la notizia sono arrivate le prime statistiche ufficiali. Secondo la Commissione Nazionale per la Sanità e la Pianificazione Familiare, l'ente governativo fino a ieri a supervisione della politica del figlio unico, nel 2030, la popolazione cinese raggiungerà quota 1,45 miliardi di persone, dalle 1,37 miliardi calcolate a fine 2014. E potenzialmente entro il 2050 la Cina conterà 30 milioni di lavoratori in più.
LEGGI ANCHE
FINE POLITICA FIGLIO UNICO, CAUTI I MEDIA
Circa 1,45 miliardi i cinesi nel 2030
CHIUSO IL PLENUM, FINE POLITICA FIGLIO UNICO
COMUNICATO QUINTO PLENUM: INNOVAZIONE,GREEN ECONOMY E FIGLIO UNICO
11 NOVEMBRE 2015
@Riproduzione riservata