di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 12 feb. - E' morto ieri a Pechino l'altro Deng. Deng Liqun, ex capo della propaganda del Partito Comunista Cinese negli anni Ottanta, rappresentava il contraltare più visibile al Deng più famoso (Xiaoping) per l'atteggiamento più ortodosso e rigoroso verso le teorie marxiste, rispetto al pragmatismo del padre delle riforme economiche cinesi. La notizia è stata data dalle autorità centrali del Partito Comunista Cinese. Deng Liqun è morto all'età di 99 anni. Un "cocciuto mulo dello Hunan" come lo definiva proprio Deng Xiaoping, per la sua opposizione alle riforme economiche. Nel ricordarlo, brevemente, l'agenzia Xinhua parla di lui come di "un eccellente membro del partito, un leale e comprovato soldato comunista, un rivoluzionario proletario, un eccezionale leader nel lavoro di propaganda ideologica e teorica del partito, e un teorico del marxismo".
Esponente della sinistra del partito, Deng Liqun aveva in un primo momento appoggiato alcune riforme, soprattutto quelle del mondo rurale, ricorda il New York Times, prima di cambiare rotta quando le riforme si erano spinte troppo in là sulla strada delle liberalizzazioni. Il suo nome viene oggi ricordato in relazione alla campagna contro l'inquinamento anti-spirituale inaugurata nel 1983 che aveva preso di mira soprattutto intellettuali e artisti di tendenze liberali. Caustico il suo giudizio sui leader riformisti degli anni Ottanta, Hu Yaobang e soprattutto Zhao Ziyang, il segretario generale del partito che aveva sposato la causa degli studenti pro-democratici di piazza Tian'anmen. Zhao "ha avuto la sua ricompensa nei tumulti politici del 1989" sono state le sue parole per commentare la fine politica dell'ex leader morto nel 2005 a Pechino, ancora agli arresti domiciliari per l'opposizione alla repressione di sedici anni prima.
Inizialmente alleato di Deng Xiaoping, nei primi anni del ritorno al potere, dopo la morte di Mao Zedong, il sentiero politico di Deng Liqun si è progressivamente allontanato da quello del suo omonimo, con cui non corre, però, alcun grado di parentela. E la sorte politica di Deng Liqun ha risentito delle prese di posizione sempre più critiche nei confronti del nuovo corso cinese: nel 1987 non è riuscito a essere nominato tra i membri del Comitato Centrale del partito, l'organo decisionale più largo all'interno del Pcc, composto da 205 membri. Una delle sue ultime apparizioni pubbliche risale al 2001, quando si era apertamente opposto alla teoria delle "Tre Rappresentanze" avanzata dall'ex presidente cinese, Jiang Zemin. In quell'occasione, Deng aveva definito Jiang un "nemico del popolo" con l'accusa di volere aprire il partito all'ingresso dei capitalisti.
12 febbraio 2015
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