di Sonia Montrella
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Roma, 17 dic.- In Serbia il premier cinese Li Keqiang ha messo sul piatto un fondo da 3 miliardi di dollari destinato a investimenti nell'Europa centrale e dell'Est. Obiettivo della visita di tre giorni di Li a Belgrado quello di rafforzare la presenza cinese nella regione, considerata la "porta d'ingresso" dell'Unione europea. Non solo. Pechino vede nell'Europa centrale orientale un mercato dalle grandi potenzialità in termini di guadagno i cui punti di forza sono rappresentati dagli stipendi bassi e da una forza lavoro istruita.
Di sicuro, sostengono gli osservatori, il premier tornerà a casa con in pugno la ratifica di un accordo tra Cina, Serbia e Ungheria per la costruzione da parte cinese di una ferrovia ad alta velocità che collega Belgrado a Budapest.
Finora il modello di investimento di Pechino nella regione si è basato su prestiti finanziati da bamche statali del Gigante asiatico per progetti - perlopiù energetici e infrastrutturali - eseguiti da compagnie cinesi. Ma ieri, al summit di Belgrado che ha riunito i leader di 16 paesi della regione, Li ha annunciato che la Ci a è aperta a "nuovi modelli di finanziamento e di investimento". In questo 'cambio di rotta' si colloca il fondo: "ci aspettiamo nuove vie di colaborazione attraverso partnership pubbliche e private e accordi di leasing. Ciò renderà la nostra cooperazione più efficiente e produttiva".
Poi, il premier ha cercato di rassicurare sulla volontà della Cina di agire secondo le regole, contrariamente alla voci secondo cui gli accordi cinesi potrebbero violare le norme commerciali stipulate dai paesi del blocco Ue. "Tutto verrà fatto nel rispetto delle regole. La Cina sostiene l'Ue, il processo d'integrazione e un'euro forte".
Secondo l'agenzia Reuters domani Li inaugurerà l'anello autorstradale intorno a Belgrado realizzato dalla Cina e costato 212 milioni di dollari. Questo progetto, unito alla ferrovia ad alta velocità allo studio e che dovrebbe vedere la luce tra due anni, fanno il paio con il piano di Pechino di espandere la sua presenza nel porto greco del Pireo, dove Cosco si aggiudicò nel 2009 una concessione a 35 anni per ammodernare due moli per container cargo, come porta d'ingresso per i Balcani e l'Europa centrale.
17 dicembre 2014
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