Roma, 12 giu.- La Camera di commercio italiana a Hong Kong e'tra le cinque firmatarie di una nota che condanna il movimentodi disobbedienza civile Occupy Central. E' la prima volta cheaccade nella citta'-stato riconsegnata alla Cina da Londra nel1997. Il movimento e' al lavoro per condurre una protesta cheblocchera' il distretto centrale se il prossimo 20, 21 e 22giugno il governo non riuscira' a produrre una bozza chegarantisca il suffragio universale per le prossime elezioni delcapo della citta' stato che si terranno nel 2017. Il motivodell'opposizione ad Occupy Central, spiegano le Camere diCanada, Macau, Bahrain, Italia e di Hong Kong, e' che un'azionesimile si ripercuoterebbe negativamente sul commercio. "In genere, la comunita' imorenditoriale e' apolitica" si leggenel documento inviato ai quotidiani South China Morning Post, Hong Kong Economic Journal e Hong Kong Economic Times. "Ma e'deplorevole prendere nota del fatto che gli organizzatori diOccupy Central non sembrano aver riflettuto sulle potenzialiconseguenze che le loro manifestazioni arrecano agli affaridella citta', alla sua economia, alla comunita' e al popolo.Persino a coloro che sono solo in visita a Hong Kong". "Edicolanti, ristoratori, fast-food e molte altre piccoleattivita' del distretto centrale dipendono esclusivamente dalflusso giornaliero di clienti. Danneggiare la reputazione diHong Kong potrebbe avere conseguenze di lungo termine" proseguela nota. Non la pensano cosi' Gran Bretagna, Usa e Australia lecui Camere non compaiono nell'elenco dei firmatari tra cuifigurano anche le banche Hsbc e Standard Chartered.All'appello - che Per il quotidiano hongkonghese Apple Dailyl'inizativa e' il risultato delle pressioni di Pechino - hafatto seguito la risposta di uno degli organizzatori delMovimento, Chan Kin-man, il quale ha osservato come le Cameredovrebbero riconoscere che al di la' degli inconvenientitemporanei causati dalle proteste, la mossa aiuterebbe a creareun clima e un terreno di gioco piu' favorevole anche per lacomunita' internazionale. Ieri membri del Partito Laburista e della Lega dei democraticisocialisti, rappresentanti della Federazione degli studenti egente comune si sono riuniti di fronte la sede governativa diSai Wan per protestare contro il governo centrale dando allefiamme una copia dell'ultimo libro bianco "One country, twosystem" pubblicato martedi' dal Consiglio di Stato cinese. Nelmomento in cui la Gran Bretagna riconsegno' dopo 99 anni il"porto profumato" alla Cina, i rapporti con Pechino venneroimpostati sulla formula "Un Paese, due sistemi": secondo lamini-costituzione, ad Hong Kong - Regione AmministrativaSpeciale con un proprio Parlamento - la Cina ha lasciato largaautonomia in campo economico, politico, monetario e culturalein cambio pero' della rinuncia a una propria politica estera edifesa. Ma nell'ex colonia britannica salgono sempre di piu' iltimore e la rabbia per una riduzione dell'autonomia a favore diun maggior controllo dalla Cina. .