Pechino, 19 mag. - Due cittadini cinesi che lavorano per unaminiera di rame di proprieta' del gruppo cinese Wanbao inMyanmar sono stati rapiti nella giornata di ieri da un gruppocomposto da attivisti che si auto-definiscono "Student Networkof Mandalay" e da alcuni monaci locali. Assieme ai due cinesi,c'era poi una terza persona, di nazionalita' birmana, Khin AungMoe, che e' stato rilasciato nella serata di ieri. I trelavoravano per il gruppo Norbenco, azienda che opera comecontractor con compiti di sorveglianza della zona in cui sitrova la miniera. La notizia e' stata diffusa dalla Wanbao,l'azienda cinese che opera i lavori nella miniera che sorge nelsud del Myanmar.I rapitori, spiega l'azienda cinese, hanno posto tre condizioniper il rilascio dei due cinesi, di nome Lu Yuanhao e Miu Jie:il rilascio dell'attivista Aung Soe, arrestato oggi dallapolizia del Myanmar, l'abbattimento di tutti i lavori direcinzione e lo stop immediato di questa attivita' nelle terreappartenenti ai contadini che si sono rifiutati di scambiarledietro la promessa di sussidi governativi. I rapitori hannochiesto anche l'immediata sospensione dei lavori in una minierain un'altra parte del Paese. I contrasti tra la popolazionelocale e i cinesi che lavorano nelle attivita' dei gruppi diPechino presenti in Myanmar non sono infrequenti: gia' negliscorsi mesi, si erano verificate diverse tensioni tra operaibirmani e cinesi che lavoravano alla costruzione delpetro-dotto che dovrebbe convogliare il greggio in Cina, conalcune risse e danni agli edifici circostanti. Il rapimento dioggi arriva a pochi giorni da un altro fatto analogo, successoquesta volta in Camerun, dove un operaio stradale cinese e'stato ucciso e altri dieci sono stati rapiti da un gruppo dimilitanti islamisti di Boko Haram provenienti dalla Nigeria. .