Sequestrate decine di migliaia di armi illegali nel Guizhou

di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 14 apr. - Maxi operazione di sequestro di armi illegali in Cina. Le forze dell'ordine di Guiyang, capitale della provincia meridionale del Guizhou, hanno sequestrato 15mila pistole e 120mila coltelli non registrati nelle scorse ore, in quella che i media statali definiscono la maggiore operazione di questo tipo mai avvenuta nel Paese. In stato di detenzione si trovano attualmente 15 persone, scrive il quotidiano China Daily, sospettate di appartenere alla gang che produceva e smerciava le armi, e la cui attività si era espansa anche nelle aree vicine, del sud e del sud-est del Paese.

Il sequestro arriva a circa un mese e mezzo dall'attentato alla stazione di Kunming del 1 marzo scorso, compiuto da una gang armata di lunghi coltelli, che ha provocato 29 morti e 143 feriti, anche se le indagini erano cominciate circa quattro mesi fa, con le ricerche dei responsabili di una rapina a Guiyang. La gang che produce coltelli e armi da fuco è, secondo le prime indagini, a conduzione familiare: i membri provengono dalla provincia dello Hunan, nella Cina centrale e risulterebbero proprietari di diversi nascondigli dove sono stipate le armi prodotte. In Cina, i privati cittadini non possono detenere armi da fuoco, e la produzione e la vendita sono vietate. Anche i coltelli devono essere sottoposti a standard di sicurezza relativi alla lunghezza della lama prima della messa in vendita, e chi compra coltelli che eccedono le misurazioni massime consentite deve essere registrato dal venditore.

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