Violenze su conigli angora,no da H&M a import di beni

di Antonia Cimini

Pechino, 18 dic.- Il colosso dell'abbigliamento H&M ha annunciato che non comprerà più prodotti con pelo di coniglio angora dalla Cina, dopo che un video dell'ong Peta ha rivelato severi maltrattamenti su questi animali.

Anche altre catene internazionali si sono unite alla decisione del gruppo svedese, comprese le marche britanniche Topshop e New Look e la svedese Acne Studios.

All'inizio del mese Peta Asia, la ong che cerca di sradicare i maltrattamenti degli animali, ha diffuso su internet un video di denuncia sulle condizioni in cui vengono allevati e usati i conigli portatori di angora in un allevamento cinese. Il filmato mostra gli operai intenti a scuoiate vivi i conigli, tagliar via l'intera pelle dell'animale con coltelli senza averlo prima ucciso o anestetizzato.

Il coniglio angora è così chiamato perché ha uno pelo molto lungo, simile al tipo di ovino che produce l'omonima lana. Di solito la pelliccia viene rimossa dall'animale con la tosatura manuale che taglia il pelo sulla cute. Alcuni però tendono a scuoiare vivi gli animali perché così facendo si ottiene una pelliccia ancora più lunga il cui valore sul mercato è molto alto. "Questo tipo di lavorazione era ampiamente praticato in Cina negli anni '80, ma negli ultimi decenni tutti i produttori sono passati ad adottare il metodo indolore della tosatura; la denuncia riguarda soltanto un caso isolato" ha detto al quotidiano Notizie di Pechino il vice direttore dell'associazione dei produttori di pelli e pellicce, signor Jie.

La Cina è tristemente famosa per le condizioni di allevamento di animali usati per produrre beni di consumo venduti in occidente. Tra i casi più eclatanti ci sono i cani da macello e le tigri allevate per alimentare l'industria della medicina tradizionale cinese, maltrattati e costretti a vivere in condizioni orribili. Tanti che dal 2005 la nota organizzazione Peta ha fondato una branca per la Cina ad Hong Kong, da dove espone frequentemente le cattive azioni della fabbrica del mondo.

I marchi occidentali, che in Cina si riforniscono per gran parte della merce venduta nel resto del mondo, sono altamente sensibili alla causa del trattamento degli animali, soprattutto a ridosso delle feste natalizie che accompagnano lo shopping ai buoni sentimenti.

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Un allevatore di conigli angora ha detto al giornale Notizie di Pechino che dall'inizio di dicembre gli ordini per il pelo sono scesi del 30%, poiché la maggior parte della loro produzione finisce su articoli di marchi stranieri.

E l'industria è qui molto considerevole: la Cina produce il 90% del pelo di coniglio angora usato in tutto il mondo, in allevamenti che si trovano principalmente nelle regioni dello Shandong e Zhejiang.

A ridosso delle feste natalizie, i consumatori saranno basiti anche nell'apprendere che maltrattamenti non riguardano solo gli animali, ma anche i lavoratori. Un'azienda di Zhuhai, nel Guangdong, che produce componenti elettroniche per telefonini e computer ha emanato un regolamento in base al quale i dipendenti possono recarsi in bagno solo due volte durante il turno di lavoro e per un tempo di non più di cinque minuti. La notizia ha destato scalpore e sdegno presso l'opinione pubblica, per la quale quest'anno fare regali sarà ancora più difficile.

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18 dicembre 2013

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