di Alessandra Spalletta e Sonia Montrella
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LA CINA NON DIMENTICA HU YAOBANG
di Alessandra Spalletta
Roma, 15 apr. – Oggi non è solo l'anniversario della nascita di Kim Il-Sung, fondatore della Corea del Nord e nonno dell'attuale leader: una data sensibile che tiene il mondo col fiato sospeso, in attesa della prossima mossa di un leader grassottello le cui intenzioni bellicose siamo ancora indecisi se prendere o meno sul serio. Oggi in Cina decorre il ventiquattresimo anniversario della morte di Hu Yaobang, scomparso il 15 aprile 1989. Tutt'altra figura: un uomo politico che la Cina inserisce ancora con qualche incertezza nel discorso ufficiale, ma non dimentica.
Hu Yaobang fu segretario del Partito Comunista cinese dal 1981 al 1987. Guidò la Cina per sei lunghi anni, sotto la Presidenza di Deng Xiaoping. Deng lo aveva scelto come suo alleato dopo essersi sbarazzato di Hua Guofeng. Erano passati pochi anni dalla follia della Rivoluzione Culturale. Mao era morto nel 1979. La Cina aveva fatto i conti con la Banda dei Quattro. Il paese che la coppia Deng-Hu aveva ereditato era povero e sderenato. Hu contribuì a gettare le basi della politica di riforme che porta il marchio Deng Xiaoping. Un concorso poderoso, che la storiografia ufficiale non fa fatica ad ammettere: Hu indubbiamente ebbe un ruolo nelle riforme economiche e al processo di istituzionalizzazione del partito comunista. Non solo: riabilitò migliaia di persone angariate negli anni della Rivoluzione Culturale.
Hu parlava un linguaggio che piaceva alla popolazione cinese in crescente bisogno di partecipazione alla vita politica. Hu si era fatto promotore delle riforme democratiche, anzitutto in seno al Partito. Qualche anno prima, nel 1978, aveva fatto la sua comparsa a Pechino il "Muro della Democrazia": un muro, niente meno, che si trovava a Xidan e che gli studenti tappezzavano di Dazibao, con vari richiami alle riforme politiche. Il movimento era manovrato dall'alto, da Deng, in uno di quei ciclici spiragli liberali che poi venivano bruscamente richiusi. Il muro era probabilmente servito come strumento per erodere l'influenza della Banda dei Quattro. Poi sul Muro comparve l'appello alla "Quinta Modernizzazione" di uno studente destinato a diventare un famoso dissidente emigrato negli Usa, Wei Jingsheng, criticando direttamente il Partito; poco dopo il Muro tornò ad essere un'anonima parete: il movimento fu abolito.
Hu Yaobang strizzava l'occhio a quella parte della Cina che era rimasta appesa alla speranza di un futuro democratico del Paese. Tra il dicembre 1986 e il gennaio 1987, le strade di Pechino si riempirono di studenti riottosi. Studenti arrabbiati con la leadership del Partito. Hu Yaobang fu epurato. Le sue dimissioni e la campagna contro la "liberalizzazione borghese", ossia le influenze democratiche dell'Occidente, furono la risposta della classe dirigente alle richieste degli studenti.
Come ricordava Nicholas Kristof in un commento apparso sul New York Times il 16 aprile 1989, il giorno dopo la scomparsa di Hu, "le sue dimissioni mostrarono che la resistenza al cambiamento, soprattutto tra i "vecchi rivoluzionari" e gli ufficiali dell'Esercito, era molto forte. E mandò in fumo la linea di successione politica secondo cui Hu Yaobang avrebbe succeduto a Deng Xiaoping come leader supremo, dando campo libero all'ascesa di funzionari più sorvegliati, come Li Peng, oggi Primo Ministro". Li Peng, invece, era destinato a fare una brutta fine. Hu Yaobang sarebbe stato sostituito da Zhao Ziyang. Zhao avrebbe avuto un destino simile a quello del predecessore: epurato nel 1989 per aver aperto un dialogo con gli studenti. Il suo posto sarebbe stato preso da Jiang Zemin.
Fin da subito la "dimissioni" di Hu sembrarono minare la credibilità del Partito. Per gli intellettuali Hu Yaobang era la vittima di una purga politica: la sua estromissione era il prezzo da lui pagato per aver scelto di non allinearsi con i 'falchi' del partito.
Quando la Xinhua diffuse la notizia della sua morte, due anni dopo, per "attacco cardiaco", oltre 100mila studenti uscirono dalle loro tane e riempirono le strade di Pechino con loro commozione. Fu il ricordo del leader scomparso - di colui che amava definirsi "un uomo di passione, di carne e di sangue" e non "un uomo di acciaio" – a dare il via al movimento studentesco più tragico della storia della Cina, che il 4 giugno si concluse con il massacro.
La Cina, in particolare dopo il 4 giugno, ha fatto calare l'oblio su Hu Yaobang. Ogni anno, il paese lo commemora in silenzio. Di nascosto. I genitori portano i bambini a fare visita al Mausoleo dell'ex segretario a Gongqing, nella provincia del Jiangxi, affinché "pensino a Hu Yaobang come a una colonna portante del Nostro Paese", riferiva China News Service in occasione dell'anniversario di due anni. Qualcosa cambiò nel 2005, quando per la prima volta il governo organizzò una commemorazione ufficiale in occasione del novantesimo anniversario della sua nascita. Un evento che equivalse a una sorta di riabilitazione. Seguì cinque anni dopo l'elogio di Wen Jiabao, apparso sul Quotidiano del Popolo. L'ex premier descrisse Hu come un "esempio di moralità e lealtà". "Ogni volta che ripenso al nostro viaggio nel Guizhou – i due lavorarono fianco a fianco dal 1985 al 1987 – ho davanti agli occhi la sua magnanimità. E la commozione prende il sopravvento". Nello stesso editoriale Wen aveva rivelato di aver fatto visita a Hu ogni anno, fino alla sua morte. Voice of America evidenziò che era la prima volta che un leader politico approvava pubblicamente Hu Yaobang.
Quest'anno si celebra il primo anniversario della morte di Hu nella Cina del nuovo presidente Xi Jinping. Molto poco sembra essere cambiato, nel modo in cui viene controllata la notizia. Meglio: la Cina, dopo la 'riabilitazione', continua ogni anno a parlare dell'ex segretario del Pcc, ricostruendone la memoria un tassello alla volta. La storia narrata sopra, però, il legame a doppio filo di Hu alla repressione del movimento studentesco di Tian'anmen, non appare da nessuna parte. E' ancora tabù.
Su Weibo, il Twitter cinese, la ricerca su "Hu Yaobang" non produce risultati. Il nome dell'ex leader è filtrato, vale a dire censurato. Gli internauti aggirano la censura, come scrive il South China Morning post, inserendo tra i caratteri del nome di Hu, uno spazio o il simbolo di una candela. Ma il dibattito della rete si è spostato sul sito di un altro giornale di Shanghai, il Jiefang Ribao (Liberation Daily), che ha pubblicato l'elogio di un veterano del Partito, Zhou Ruijin, ex direttore del Jiefang e del Quotidiano del Popolo. Zhou, dopo il 4 giugno 1989, fu tra quei giornalisti che continuarono a invocare le riforme politiche. Zhou scriveva sul Jiefang Ribao con lo pseudonimo Huang Fuping.
Come riporta il South Morning Post, i passaggi salienti dell'articolo di Zhou apparso oggi sul Jiefang Ribao (e ripreso da un altro giornale online dell'ex colonia britannica, Phoenix) ricordano l'energia con cui Hu promosse la democrazia "interna al Partito" e la libertà d'informazione. "Se Deng Xiaoping fu l'architetto capo delle riforme e dell'apertura della Cina, allora Hu Yaobang merita di essere definito l'ingegnere capo". Zhou cita ben due volte il nome del padre di Xi Jinping, Xi Zhongxun, uno dei fondatori della patria. "Nel ricordare Hu Yaobang, dobbiamo avere la sua stessa determinazione nel riformare il paese e il suo stesso coraggio nell'innovare", chiosa Zhou.
Il suo editoriale è stato condiviso migliaia di volte su Sina Weibo. Sul twitter cinese, però, come abbiamo visto l'argomento di discussione è stato rimosso, e nessun commento appare online. I netizen hanno pubblicato i loro post direttamente sul sito del Jiefang Ribao. Ve ne proponiamo alcuni nella seconda parte di questo speciale.
Su altro popolare sito d'informazione, Sohu, appare in prima pagina un lungo commento a firma di Su Xi. Uno pseudonimo, probabilmente: il nome, in cinese, non significa niente. Curioso che non sia stato censurato: l'articolo è stato commentato oltre 5mila volte. Silenzio su weibo, brusio su Sohu.
L'elogio apparso su Sohu non è dissimile da quello pubblicato sul Jiefang Ribao. Hu viene ricordato soprattutto per il suo contributo alla democratizzazione interna al Partito. Per aver insistito sulla formazione di una "leadership collettiva” e sulla “abolizione del sistema dei funzionari a vita”.
Nella foto di archivio, Hu Yaobang in visita nella provincia di Guizhou nel 1986, mentre parla con una contadina. In mezzo, un giovanissimo Hu Jintao, all'epoca segretario generale della provincia del sud della Cina.
HU YAOBANG EROE DEGLI INTERNAUTI
VITA E MORTEDI HU YAOBANG DAL NOTIZIARIO STORICO DI AGI
di Sonia Montrella
"Hu Yaobang, che fu il potente capo del partito comunista cinese dal 1980 fino a quando non cadde in disgrazia e fu rilevato dall'incarico nel 1987, e' deceduto oggi all'età di 74 anni": sono le 7.01 di sabato 15 aprile 1989 quando l'Agenzia Giornalistica Italia batte la notizia. Poi prosegue: " l'agenzia di stampa Xinhua (Nuova Cina), nel dare l'annuncio della sua morte, precisa che Hu aveva subito un infarto miocardico l'8 aprile scorso. La regione interessata dal blocco coronarico era ampia".
Oggi, a 24 anni esatti dalla sua morte, il popolo della rete, perlopiù giovane, commemora l'indimenticabile leader del PCC. Hu Yaobang l'ex segretario generale del Partito Comunista cinese, il riformista, l'amico degli studenti. Critico aperto della Rivoluzione Culturale, sostenitore delle riforme economiche, Hu diede a oltre 100mila studenti la spinta per scendere in piazza e chiedere aperture democratiche dando vita a quello che sarebbe passato alla storia come il movimento di Tian'anmen, soppresso sanguinosamente il 4 giugno dello stesso anno. Da allora nonostante la riabilitazione, il suo è ancora un nome scomodo.
Ma tra gli internauti Hu Yaobang vive ancora: "Commemoriamo la sua bontà ed onestà, in particolare per il suo tentativo non facile di resistere in condizioni limitate. Lui e Zhao Ziyang sono considerati probabilmente gli unici personaggi che sono stati consapevoli, all’epoca, dell’esigenza di un forte cambiamento. È importante ricordare le sue parole: se il popolo non ci apprezza più, arriva il momento di uscire dalla scena, se si abbandona la democrazia resta solo la dittatura fascista” scrive un lettore sul sito online del Jiefang Ribao, il quotidiano del Comitato del Partito Comunista di Shanghai.
Un altro scrive: "Se i funzionari odierni possedessero almeno un decimo della sua integrità morale e del suo profondo impegno, non esisterebbe il malcontento del popolo cinese. La sua straordinaria forza è stata quella di mantenere la sua posizione nonostante i numerosi condizionamenti circostanti". E c'è chi non ha dubbi: "il periodo della sua carica è stato il momento più attivo verso la democrazia della vita politica del PCC". Qualcuno, poi, si spinge oltre e azzarda un confronto con Giordano Bruno: "entrambi hanno scoperto delle verità che non sono state accettate dal mondo circostante, ponendo addirittura i loro obbiettivi al di sopra della loro persona".
HU: CRONACA DALLO STORICO DI AGI
Ma chi era Hu? E come era visto dall'Italia? Ripercorriamo alcune tappe fondamentali della sua vita attraverso i lanci del notiziario storico di Agi ad iniziare proprio dalle sue ultime ore.
LA MORTE – 1989
RICOVERATO EX CAPO PC CINESE HU YAOBANG
9:51, Mercoledì 12 Aprile 1989
Hu Yaobang, il leader comunista cinese che fu deposto il 16 dicembre 1987, e' stato ricoverato in ospedale a causa delle sue precarie condizioni di salute. Lo ha annunciato il premier Li Peng prima di partire per una visita ufficiale in Giappone. Li, che ha dato questa notizia durante una breve conferenza stampa, ha detto che Hu ''si sentiva indisposto ed ha richiesto di essere sottoposto a cure mediche. Siamo tutti preoccupati per la salute del compagno Hu - ha detto - io stesso l'ho visitato in ospedale domenica mattina".
MUORE HU YAOBANG EX LEADER PC
7:01, Sabato 15 Aprile 1989
Pechino, 15 apr - Hu Yaobang, che fu il potente capo del partito comunista cinese dal 1980 fino a quando non cadde in disgrazia e fu rilevato dall'incarico nel 1987, e' deceduto oggi all'eta' di 74 anni. Nei giorni scorsi era stato ricoverato in ospedale a causa dell'aggravamento delle sue condizioni di salute. Il suo ricovero in ospedale si era reso necessario per le condizioni del suo cuore, colpito da un infarto. L'agenzia di stampa Xinhua (Nuova Cina), nel dare l'annuncio della sua morte, precisa che Hu aveva subito un infarto miocardico l'8 aprile scorso. la regione interessata dal blocco coronarico, dice l'agenzia, era ampia.
L'ora del decesso e' stata fissata alle 7,53 di oggi (1,53 ora italiana). Secondo il giornale South China Morning Post di Hong Kong, Hu era stato colpito dall'insulto cardiaco mentre partecipava ad una riunione del Politburo, organo centrale del partito al quale continuava ad appartenere nonostante fosse stato allontanato dalla segreteria.
Hu era praticamente scomparso dalla scena politica cinese, caduto nel dimenticatoio dopo la sua drammatica deposizione da segretario del PCC nel gennaio 1987. Era sopravvissuto a 10 anni di isolamento politico durante la rivoluzione culturale di Mao zedung tra il 1966 e il 1976.
MORTE HU YAOBANG: MESSAGGIO OCCHETTO
12:51, Sabato 15 Aprile 1989
Roma, 15 apr - Il segretario comunista Achille Occhetto ha inviato un messaggio di condoglianze al Comitato centrale del partito comunista cinese per la scomparsa di Hu Yaobang. Con lui - scrive Occhetto - il Pcc perde un tenace combattente per il rinnovamento e la modernizzazione della grande Repubblica popolare cinese. Al Comitato centrale del Pcc assieme ai sentimenti di cordoglio desidero riconfermare, anche nella memoria del compagno Hu Yaobang, la ferma volonta' di sviluppare ulteriormente i nostri rapporti di amicizia e di collaborazione''.
STUDENTI CHIEDONO CHE HU SIA SEPOLTO NEL MAUSOLEO DI MAO
20:21, Domenica 16 Aprile 1989
Pechino, 15 apr.- Centinaia di studenti dell'Universita' di Pechino hanno manifestato oggi per chiedere che venga completamente riabilitato il nome dell'ex leader del Pcc cinese Hu Yaobang, morto ieri all'eta' di 73 anni, e che le sue spoglie vengano poste nel mausoleo di Mao Tse-Tung.
Esprimendo, per la prima volta in quasi un anno, il proprio atteggiamento critico nei confronti degli attuali dirigenti, gli studenti di Pechino hanno affisso decine di manifesti nei quali si elogiano hu e la sua politica riformista, che porto', nel 1987, alla sua destituzione dalla carica di segretario generale.
SOLENNI ONORANZE FUNEBRI PER HU YAOBANG
8:02, Sabato 22 Aprile 1989
Pechino, 22 apr - Hanno avuto un carattere di grande solennita', decisamente inimmaginabile per un uomo caduto in disgrazia, i funerali di Hu Yaobang, l'ex segretario del partito comunista cinese costretto nel 1987 a dimettersi per le sue aperture riformistiche e filo-occidentali ma le ''colpe'' di ieri sono diventate oggi ''meriti'' grazie anche e soprattutto alle sempre piu' massicce manifestazioni di questi giorni che hanno avuto per scenario la piazza Tian'anmen e che, iniziata dagli studenti, hanno finito per coinvolgere proprio ieri decine di migliaia di persone, si dice centomila. A scendere in piazza sono stati non solo gli studenti ma anche gli operai ed i contadini. A tessere l'elogio funebre di Hu Yaobang e' stato l'attuale segretario del partito comunista cinese Zhao Ziyang, che ne raccolse l'eredita' politica e che aveva oggi al fianco tutte le massime autorita' del partito e del governo con in testa l'anziano Deng Xiaoping, che resta il numero uno della gerarchia.
IN 150 MILA AI FUNERALI DI HU YAOBANG
8:31, Sabato 22 Aprile 1989
Pechino, 22 apr - Almeno 150mila persone, studenti, operai e contadini, hanno partecipato dalla piazza Tian'anmen di Pechino alle solenni onoranze funebri che il partito ed il governo hanno tributato oggi all'ex segretario del partito comunista cinese Hu Yaobang ''silurato'' all'inizio del 1987 perché troppo riformista e filo-occidentale. Si e' trattata della piu' imponente manifestazione di folla mai svoltasi a Pechino dopo quella che caratterizzo' i funerali del primo ministro Zhou Enlai nell'aprile del 1976. A dividere piazza Tian'anmen dal palazzo del governo dove era stato portato il feretro di Hu Yaobang c'erano un triplice cordone di soldati ma la folla non ha compiuto alcun tentativo per superarlo. L'afflusso negli studenti era iniziato poco dopo la mezzanotte coinvolgendo i giovani di una trentina di universita'. Per gli studenti si tratta di un grande successo dal momento che proprio ieri il governo aveva annunciato che l'accesso nella grande piazza sarebbe stato limitato.
LE DIMISSIONI – 1987
ORE FORSE DECISIVE PER HU YAOBANG
12:51, Venerdì 16 Gennaio 1987
Pechino, 15 gen - insolita animazione stamane davanti al grande palazzo del popolo di Pechino. la presenza di oltre un centinaio tra autobus ed auto parcheggiati ed allineati davanti l'imponente costruzione sulla piazza tian'anmen fa ritenere che stia per iniziare o sia gia' in corso l'attesa riunione del comitato centrale del partito comunista cinese. Si dice, ma le fonti ufficiali non lo hanno ancora confermato, che all'ordine del giorno ci sia la sorte dell'attuale segretario del partito, Hu Yaobang, ''reo'' di non essersi saputo validamente opporre al vento della contestazione studentesca. A sostenere che Hu decisamente in disgrazia sono soprattutto gli organi di stampa giapponesi i quali sostengono che tra i piu' decisi detrattori di Hu Yaobang ci sia proprio Deng Xiaoping che a suo tempo lo aveva indicato quale erede politico.
HU YAOBANG SI E' DIMESSO
12:23, Venerdì 16 Gennaio 1987
Pechino 16 gen. - Hu Yaobang, segretario generale del Partito Comunista cinese, si e' dimesso oggi dal suo incarico, dopo aver ammesso gli errori compiuti su ''temi importanti'' della dottrina del partito. Le dimissioni di Hu sono state accettate dall'Ufficio Politico del comitato centrale, riunitosi oggi in seduta plenaria, che ha eletto all'unanimita' Zhao Ziyang, attuale premier, alla carica di segretario generale. Il governo cinese ha reso noto che le decisioni odierne saranno ratificate dalla prossima riunione plenaria del Comitato centrale. I presenti ''hanno formulato al compagno Hu Yaobang critiche serie e fraterne, riconoscendo nel contempo i suoi meriti''. Il settantaduenne Hu continuera' a far parte dell'Ufficio politico.
NESSUN COMMENTO ALLA DESTITUZIONE DI HU YAOBANG
14:19, Sabato 17 Gennaio 1987
Pechino 17 gen. - Grande risalto ma nessun commento sui giornali cinesi alla notizia delle dimissioni di Hu Yaobang, fino a ieri il delfino di Deng Ziaoping e prima vittima illustre delle manifestazioni universitarie che si sono svolte negli ultimi tempi in 10 atenei del paese. I quotidiani di Pechino sono usciti in edizione straordinaria ieri sera con la notizia dell'uscita di scena del segretario generale del Partito cinese. Ma nessuno aveva un servizio proprio. Tutti riportavano fedelmente il testo del comunicato diramato dall'Agenzia ''Nuova Cina'' sotto il titolo, peraltro a caratteri di scatola, ''comunicato della riunione estesa del comitato centrale del politburo del partito comunista''. In 30 minuti un'edicola al centro della citta' ha venduto 500 copie del ''Quotidiano del Popolo''. Solo pochi giornali abbozzano una spiegazione degli avvenimenti attaccando alcuni funzionari del partito (il nome di Hu non viene mai citato) che non sono stati capaci di contenere l'onda di ''liberalismo borghese'' presente nelle manifestazioni giovanili.
HU E L'EUROPA – 1986
In una visita ufficiale in Europa nel giugno del 1986, Hu parlò dell'importanza di rafforzare i rapporti tra la Cina e il Vecchio Continente, auspicando un disegno di un'Europa più unita e cooperativa.
HU YAOBANG: ALLA CINA PIACE UN'EUROPA FORTE
15:10, Sabato 21 Giugno 1986
Roma, 21 giu.- Hu Yaobang lascia Roma e l'Europa convinto che i colloqui politici da lui avuti con i dirigenti di Gran Bretagna, Germania federale, Francia e Italia contribuiranno a sviluppare ulteriormente i gia' saldi legami tra laCina e l'Europa occidentale. Un'Europa che lui gia' vede ''forte'' ma che vorrebbe piu' unita e ''coordinata'' nell'azione rispetto ai piu' grossi problemi internazionali, primo fra tutti la difesa della pace. L'importante ruolo che puo' giocare l'Europa negli equilibri mondiali e' stato uno dei temi sui quali si e' centrata la conferenza stampa tenuta da Hu Yaobang a conclusione della parte ufficiale della sua visita in Italia, ultima tappa della prima missione in Europa occidentale del ''delfino'' - anche se 71/enne - di Deng Xiaoping alla ricerca di consensi politici e aiuti economici per il consolidamento della strada delle ''grandi riforme'' intraprese dalla Cina del dopo-Mao.
Ma i temi dell'incontro con la stampa di Hu sono stati numerosi: lo sviluppo dei rapporti politico-economici-finanziari con l'Italia, le ''larghe convergenze'' ma anche le ''differenze'' tra il Pcc cinese e il Pci, l'attuale stato delle relazioni tra mosca e Pechino che non segna progressi nel perdurare della contesa di frontiera.
"La mia missione in Europa aveva lo scopo di cercare i punti di convergenza e non quelli di divisione. proprio per questo mio intento le visite hanno avuto successo''. Il vice-primo ministro Li Peng ha ricapitolato poi le richieste economiche di Pechino all'Europa: il riequilibrio degli interscambi, i prestiti a interesse agevolato ''.
HU: PERTINI AMICO DELLA CINA
Hu ha rimarcato l'atmosfera ''sincera e amichevole'' trovata a Roma, ha avuto parole di apprezzamento per tutti i suoi interlocutori politici e si e' soffermato sull'incontro con Pertini ''un vecchio amico della Cina''. ''Ho incontrato vecchi amici e ne ho conosciuto di nuovi'' ha aggiunto dicendosi certo che la sua visita contribuira' ad aumentare la comprensione e l'amicizia tra i due paesi. Hu ha affermato poi che a Roma non si e' parlato di acquisto di armi: la Cina e' impegnata con tutte le sue forze nelle modernizzazioni dell'economia e non ha intenzione di ''spendere troppo'' per la produzione e l'acquisto di armamenti. Cio' non vuol dire che la Cina non ne compri ma si tratta di ''necessarie armi difensive a tecnologia avanzata'' e sempre in misura ridotta. Poi, "un grazie sentito all'Italia che ci ha proposto condizioni vantaggiose''. Per l'appalto di un grosso tubificio, Pechino attende e spera che le imprese italiane forniscano condizioni ''competitive'' rispetto ad altre aziende europee.
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