di Antonia Cimini
Reportage da Hunchun
Hunchun, 11 apr. - Il posto di frontiera di Hunchun, il confine più settentrionale fra Cina e Nord Corea nella provincia del Jilin, era dominato da oggi da una calma apparente, mentre da Pyongyang si aspettavano le avvisaglie di un previsto test missilistico. "Il traffico è rallentato molto in questi giorni, non si capisce cosa stia succedendo" lamenta un autista della regione che frequenta assiduamente la frontiera.
Il ponte che collega Hunchun alla regione economica speciale che i due paesi si stanno sforzando di costruire nella zona di Rason, sulla costa orientale della Corea del Nord, non è stato attraversato da nessun convoglio per tutta la mattinata. Una piccola fila di una mezza dozzina di camion aspettava un cenno favorevole dalle autorità di frontiera che sembrava non dover mai arrivare.
"Tutto è nella norma" si sforzavano di ripetere i militari in diversi posti di blocco lungo il confine. Soltanto, gli stranieri non sono più autorizzati ad avvicinarsi alla frontiera, neppure al belvedere turistico di Fangchuang, il decantato punto d'incontro da cui si possono ammirare ben quattro paesi: Cina, Corea del Nord, Russia e Mar del Giappone. Solo i cinesi possono continuare l'avventura lungo l'unica strada che da Hunchun conduce a Fangchuan, per i bianchi non resta che fare inversione di marcia. "Abbiamo un accordo con la Corea del Nord lungo il confine, quando ci chiedono di non lasciar avvicinare stranieri alla frontiera dobbiamo obbedire. Il rischio è che aprano il fuoco dall'altra parte, a danno dei turisti da questo lato" spiega l'ufficiale di turno.
I controlli vengono effettuati a tappeto: ispezioni alle merci in transito, iscrizione sul registro di tutte le autovetture che si avvicinano al confine, pronta reazione alla presenza di giornalisti che detenuti per ore sono scoraggiati dal fare interviste e fotografie. "La zona è tranquilla, non risente di alcuna tensione nella penisola coreana e la gente qui mantiene la calma" spiega un quadro della polizia di Hunchun.
Sulla linea ferroviaria ad alta velocità in costruzione, che dovrebbe collegare la città di frontiera con il capoluogo di regione Changchun, i lavori però sono fermi. La ferrovia avrebbe dovuto essere inaugurata l'anno scorso per permettere a uomini d'affari e turisti un collegamento più rapido con la Corea del Nord attraverso la zona economica speciale di Rason. I ponti sono lasciati all'abbandono e non si vedono segni di ripresa. La gente del posto dà la colpa alle relazioni troppo altalenanti con il vicino, che rendono l'investimento rischioso ed inutile.
Fino a qualche settimana fa il posto di frontiera di Hunchun era uno dei più frequentati dai gruppi turistici cinesi in direzione del paese vicino. La città di Rajin ospita un complesso alberghiero di lusso e un casinò che attrae i ricchi e intraprendenti cinesi del nord-est. Ieri però l'annuncio della sospensione del turismo cinese in Corea del Nord ha bruscamente arrestato il flusso. Nessun gruppo turistico era in partenza oggi attraverso Hunchun e le autorità di frontiera non sanno quanto durerà il divieto.
Il reportage di Antonia Cimini per AgiChina24 prosegue nei prossimi giorni.
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