La visita di Stato di Jia Qinglin, presidente del Chinese National Political Conference Committee e numero quattro nella gerarchia politica della Repubblica popolare cinese, che prevede anche l'incontro con il presidente Giorgio Napolitano, diventa per Huawei l'occasione per confermare il suo committment con l'economia italiana tecnologicamente più avanzata.
La multinazionale cinese delle comunicazioni, alla presenza del presidente del Consiglio, Mario Monti, firma oggi a Palazzo Chigi un accordo pluriennale con Fastweb da 350 milioni di euro, altamente strategico per la crescita dell'innovazione italiana, visto che punta al potenziamento dei collegamenti che utilizzano la banda larga.
Il memorandum of understanding, in particolare, riguarda la ricerca e l'impiego di tecnologie avanzate e servizi innovativi agli utenti finali nonchè la ricerca in tecnologie miste (fibra e rame) che sfruttano i collegamenti in rame già esistenti e permettono di raggiungere fino a dieci volte i 100 Mbps previsti attualmente dal piano Fastweb dedicato alle tecnologie di nuova generazione. L'accordo consentirà a Fastweb di aumentare ulteriormente la propria leadership tecnologica, data la grande capacità di innovazione di Huawei, testimoniata dalla forza di 150mila dipendenti ad altissima professionalità (il 46% addetti nella ricerca e sviluppo) e 15 centri di ricerca e sviluppo nel mondo.
L'accordo è anche frutto di un lavoro diplomatico in atto e che ha avuto uno snodo importante quando il premier Mario Monti ha incontrato Huawei a Pechino, in primavera, in occasione della sua visita ufficiale nella quale si erano sottolineati gli sviluppi di Huawei in Italia, con oltre 300 milioni di euro investiti negli ultimi anni e centinaia di ingegneri assunti.
Il Memorandum of Understanding tra Huawei e Fastweb porterà la firma del direttore generale di Fastweb, Alberto Calcagno e, per Huawei, di Roberto Loiola, vicepresidente Huawei in Europa, e di Ji Ping, Global vice president Huawei headquarters, Shenzhen. Quanto agli effetti dell'intesa, Fastweb sta sviluppando una rete di nuova generazione che arriverà a 5,5 milioni di famiglie e aziende italiane entro il 2014, portando servizi a banda ultralarga al 20% dell'Italia, contribuendo in modo rilevante al raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda Digitale europea.
Huawei è partner tecnologico di Fastweb ed è leader nella ricerca e sviluppo sulle tecnologie Vdsl di banda ultralarga. La cooperazione tra i due attori punta a sviluppare la performance di tali tecnologie che, ad oggi, raggiungono fino a 100 megabps ma che, nei prossimi anni, potranno raggiungere velocità sino a dieci volte superiori, rendendo la rete di Fastweb capace di erogare velocità crescenti negli anni futuri. Fastweb investirà nei prossimi quattro anni oltre due miliardi di euro in innovazione e nello sviluppo della propria rete. Huawei, peraltro, contribuisce fortemente in Italia allo sviluppo delle reti a banda larga e ultralarga sia mobili che fisse, anche con Telecom Italia, Vodafone, Wind e gli altri operatori italiani. «Huawei continuerà e, anzi, rafforzerà il suo impegno in Italia con determinazione - dice Roberto Loiola di Huawei –. Questo accordo è un altro importante esempio di investimento in eccellenza tecnologica a servizio del paese. La disponibilità di infrastrutture di telecomunicazioni ultraveloci che siano adeguate ai migliori paesi del mondo è un pre-requisito essenziale per la crescità dell'Italia come enfatizzato anche dai recenti decreti approvati dal governo italiano e da noi fortemente auspicati».
Per Alberto Calcagno, direttore Generale di Fastweb, «dalla cooperazione con Huawei nasceranno le soluzioni tecnologiche per offrire sulla nostra rete velocità crescenti, rompendo il muro dei 100 megabit al secondo attualmente raggiungibili in Vdsl, per erogare velocità 10 volte superiori. Il nostro progetto ha una lunga vita davanti a sé: entro il 2014 raggiungeremo il 20% della popolazione con una rete che supporta sino a 100 mega. Nella seconda fase implementeremo nuove tecnologie, andando ben oltre gli obiettivi dell'agenda digitale».
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28/11/2012