di Giovanna Di Vincenzo
Pechino, 18 apr.- Se"Arricchirsi è glorioso", come recita il vecchio motto di Deng Xiaoping, ora i massimi livelli del Partito Comunista cinese sono pronti ad accogliere anche un miliardario. E' ufficiale: dopo l'annuncio del Global Times del settembre scorso, il magnate dell'industria pesante Liang Wengen, presidente del gruppo Sany, è stato ufficialmente proposto come membro del Comitato Centrale, che verrà rinnovato nell'ottobre prossimo: Liang è il primo businessman del settore privato proiettato ad occupare un seggio in uno degli organi più importanti del partito.
Il suo nome è sulla lista resa pubblica domenica scorsa dalle autorità dello Hunan - provincia d'origine dell'imprenditore – accanto ad altri 71 candidati. La nomina era già stata approvata lo scorso autunno dal dipartimento organizzativo del Comitato Centrale, che detiene il potere di selezione i possibili candidati ai seggi. Se la nomina dovesse essere confermata dal XVIII Congresso, il presidente del Sany Group occuperà la carica di membro supplente del Comitato Centrale.
Liang Wengen, 56 anni, è uno degli uomini più ricchi della Cina, nelle top list di Forbes e Huarun dello scorso anno. Nel 1989 ha fondato il gruppo Sany con sede a Changsha, un colosso della produzione di macchinari industriali,famoso anche per la recente acquisizione dell'azienda tedesca Putzmeister. Liang, che possiede un patrimonio personale di quasi 10 miliardi di dollari, è stato tra i protagonisti della delegazione che nel febbraio scorso ha accompagnato il vicepresidente Xi Jinping –probabile futuro leader cinese- nella visita ufficiale negli Usa.
Le biografie ufficiali dipingono Liang come un vero self made man, un uomo che è riuscito a farsi strada nel settore privato cinese, da sempre penalizzato rispetto a quello pubblico delle grandi imprese di Stato. All'interno del Comitato Centrale, attualmente costituito da 204 membri titolari e 167 membri supplenti, sono già presenti dirigenti di alto livello dell'industria statale, come Zhang Ruimin, presidente di Haier.
I capitalisti, che in passato erano esclusi dal partito, sono stati accolti nella vita politica dal 2002, all'indomani del XVI Congresso e del discorso pronunciato l'anno prima dal presidente Jiang Zemin. In linea col pensiero di Deng Xiaoping, Jiang ha promosso l'idea di un "socialismo con caratteristiche cinesi", aprendo la vita politica alla partecipazione degli imprenditori privati, definiti dal leader "le forze produttive".
Secondo quanto dichiarato al South China Morning Post da Fang Ning, direttore dell'Istituto di Scienze Politiche dell'Accademia di Scienze Sociali, l'ingresso di Liang Wengen nelle alte sfere del partito rappresenta un segnale di cambiamento della politica cinese. "La struttura sociale è cambiata - afferma Fang- e questo si riflette inevitabilmente nel sistema di potere del Paese". Lo studioso ritiene che il legame tra politica e imprenditoria privata stia diventando sempre più saldo: "Il numero dei capitalisti nella leadership è destinato ad aumentare".
Un comunismo dalle "caratteristiche cinesi" quello di Liang Wengen: membro del partito dal 2004 e dell'Assemblea Nazionale del Popolo tra il 1993 e il 2007, è un fervente sostenitore dell'ideologia "rossa". Secondo quanto riportato dalla rivista China Economy and Information, i dipendenti della sua società devono essere presenti ogni mattina al rituale dell'alzabandiera e prendere parte a competizioni canore in "salsa maoista". Da indiscrezioni interne alla Sany, sembra inoltre che l'iscrizione al partito sia un requisito fondamentale per essere assunti all'interno dell'azienda.
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