MILANO
Esportare in Cina prodotti chimici, da sei mesi a questa parte, potrebbe rivelarsi un puzzle alquanto complicato: le autorità cinesi hanno stretto i tempi sull'adeguamento alle norme di sicurezza, per classificazione e standard.
E l'hanno fatto proprio con il settore chimico in fermento, con nuove opportunità di business. Mario Zanone Poma, presidente della Camera di commercio italo-cinese rivela che «il rendimento lordo dell'industria chimica cinese è cresciuto esponenzialmente nell'ultimo decennio, le imprese da circa 13mila dipendenti nel 2003 sono balzate a quasi 22mila nel 2011, anche se a partire dal 2008 la crisi ha colpito duro».
Però i margini di redditività sono in aumento, al pari delle vendite, servono competenze, meglio se di nicchia.
«Aggiornarsi è fondamentale, il know how delle aziende italiane e, in particolare, lombarde, è molto richiesto - dice Ralf Knauf responsabile del centro Reach di Federchimica che al tema delle opportunità cinesi e delle regole del gioco ha dedicato un workshop - questo è un Paese che, ormai, ha un suo Reach (il regolamento europeo che prevede produzione o commercio solo di sostanze registrate, ndr) con il quale, d'ora in poi, bisognerà fare i conti».
«La Cina ha adeguato perfettamente la sua normativa modellandola agli standard europei, sia per l'etichettatura dei prodotti sia per la classificazione delle sostanze. Ma, occhio, niente periodo di transizione, gli obblighi sono in vigore già dal 1° dicembre 2011», sottolinea Simone Margheritis di Selerant srl, società che specializzata in software Ghs (acronimo che sta per Globally harmonized system of classification and labelling of chemicals).
Essere a digiuno delle nuove prescrizioni può essere dannoso per le imprese. «Per entrare nei mercati emergenti - ammette Graziella Chiodini di Solvey, azienda presente in Cina ormai da tempo - bisogna comunque conoscere le differenze di legislazione».
Come spiega Reneè Liang, specialista di guo biao, cioè di norme cogenti per Reach24consulting, «la Cina si è impegnata, e il premier Wen Jabao siglando un accordo sulla sicurezza ne ha fatto una pietra miliare vera e propria».
Morale: per fare solo un esempio l'ultima versione dei prodotti chimici sottoposta a restrizioni nell'import-export datata 28 dicembre 2011 contiene una lista di ben 158 sostanze delle quali l'import-export è particolarmente sottoposto a restrizioni.
Continua Liang: «È necessario conseguire registrazioni apposite particolarmente complesse per l'importatore, noi abbiamo sviluppato un toolbox per permettere di cercare online prodotti chimici, otto liste di prodotti ristretti o proibiti per le loro proprietà tossiche o pericolose, un sistema di ricerca per lo Iescsc (Inventory of existing chemical substances in China)». Dalla lista dei pesticidi messi al bando al catalogo e alla classificazione di precursori chimici, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
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07/06/2012