di Sonia Montrella
Roma, 19 apr. - L'India ha testato con successo il suo primo missile nucleare a lunga gittata: un missile con un raggio di azione superiore a 5mila chilometri, in grado quindi di raggiungere, almeno in linea teorica, quasi ogni destinazione in Asia, Russia e anche alcune città in Europa orientale. Uno sfoggio di muscoli che non è andata giù al vicino cinese.
La disapprovazione di Pechino riempie le colonne dei principali organi di stampa e si scaglia soprattutto contro l'altra parte del globo: "L'Occidente ha scelto di chiudere un occhio di fronte alle minacce nucleari e missilistiche poste dall'India" si legge su un editoriale del quotidiano cinese in lingua inglese Global Times. "Le potenze occidentali sono rimaste in silenzio nonostante la spesa militare indiana per il 2012 sia aumentata del 12%" continua l'editoriale. "Anche se il missile è in grado di raggiungere la Cina in più parti, non vuol dire che l'India può mostrarsi arrogante nelle dispute con il nostro Paese. Dovrebbe essere chiaro ormai che la forza nucleare cinese è più potente e affidabile di quella dell'India". Sulla stessa linea anche il Quotidiano del Popolo, megafono del Partito Comunista Cinese: "l'India non dovrebbe sopravvalutare le sue forze".
"Il programma di armamenti nucleari ha il solo scopo deterrente" rassicurano da Nuova Delhi che, secondo indiscrezioni, si avvicina alla fase finale di realizzazione di un sottomarino nucleare che accrescerà la capacità del Paese di reagire a un eventuale attacco. Un pericolo che, per il governo indiano, potrebbe arrivare soprattutto da Pechino contro cui nel 1962 l'India perse una breve guerra lungo il confine himalayano e con cui ha tuttora dispute territoriali in corso.
L'India non compare tra gli stati firmatari dell'accordo di non proliferazione nucleare, ma ha di fatto una legittimazione per il suo arsenale attraverso un accordo siglato con gli Usa nel 2008. Mercoledì la Nato ha fatto sapere di non considerare l'India una minaccia.
Da giovedì l'emergente potenza asiatica è entrata così nel ristretto gruppo di nazioni che dispongono missili intercontinentali in grado di trasportare ogive nucleari, capaci di colpire a lunga distanza: Russia, Cina, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e probabilmente anche Israele, ovvero i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Il lancio del nuovo missile, battezzato Agni V ('fuoco' in sanscrito) era previsto nella tarda serata di mercoledì, ma e' stato rimandato a causa di una tempesta. Il dispositivo e' stato lanciato da una base sull'isola di Wheeler, al largo delle coste dello stato dell'Orissa, nel golfo del Bengala. Prima di essere introdotto tra i mezzi a disposizione delle forze armate indiane il missile Agni V dovrà però sostenere altri test.
"Il lancio rappresenta una nuova pietra miliare nel processi di sicurezza che abbiamo avviato nonché una fase preparatoria nell'esplorazione di nuove frontiere scientifiche" ha detto il primo ministro Manmohan Singh.
Negli ultimi anni, Nuova Delhi è emersa tra i principali importatori di armi. Secondo il rapporto r dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) "Trends in International Arms Transfers, 2011" pubblicato lo scorso mese, nel periodo 2007-2011 l'India si è posizionata al primo posto tra i Paesi importatori di armamenti, seguita da Sud Corea, Pakistan e Cina che è scesa di tre posizioni rispetto al periodo 2002-2006.
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