di Antonio Talia
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Pechino, 28 mar.- Nuove rivelazioni sull'affaire Wang Lijun, il superpoliziotto che con la sua fuga al consolato Usa di Chengdu ha scatenato il più clamoroso scandalo politico avvenuto in Cina negli ultimi anni: secondo la BBC, ore prima di recarsi alla sede di rappresentanza americana, Wang aveva chiesto un appuntamento con i diplomatici britannici. Fonti del governo di Londra riferiscono che Wang non si è mai presentato all'incontro.
Dallo scoop della BBC emergono scenari sempre più enigmatici e il caso Wang Lijun sta assumendo giorno dopo giorno le caratteristiche di un vero e proprio intrigo internazionale: mentre Londra tace sulle ragioni che avrebbero spinto Wang a contattare la rappresentanza del Regno Unito, sul web cinese impazzano le voci che collegano la sua decisione alla misteriosa morte di Neil Heywood.
Heywood è un cittadino britannico trovato morto in una stanza d'albergo di Chongqing nel novembre scorso. All'epoca la polizia locale aveva attribuito il decesso all'abuso di alcol, ma a gennaio Londra ha chiesto la riapertura delle indagini. I sospetti che gravano sulla scomparsa di Heywood riguardano i suoi legami con la famiglia di Bo Xilai, l'ex leader di Chongqing sospeso dalle funzioni proprio a causa della fuga di Wang Lijun, suo ex braccio destro.
Secondo le illazioni che da giorni continuano a diffondersi sul web cinese (nonostante la pesante censura applicata ai nomi dei personaggi coinvolti nella vicenda) Heywood intratteneva rapporti d'affari con la moglie di Bo, Gu Kailai. In queste ricostruzioni, Wang avrebbe scoperto un collegamento diretto tra la morte di Heywood e un familiare di Bo Xilai, e si sarebbe dato alla fuga tentando di chiedere asilo politico a una nazione straniera proprio per sfuggire alle minacce del potente leader.
La stessa figura del britannico è circondata dal mistero: nei giorni scorsi il Wall Street Journal ha riferito che Heywood svolgeva incarichi di consulenza per una società fondata da ex agenti dell'MI6, i servizi segreti di Sua Maestà.
Nonostante le voci e le ipotesi, le vere ragioni della fuga di Wang Lijun rimangono ignote, ma la vicenda ha causato un terremoto politico: dopo la sospensione di Bo Xilai, sono almeno tre i funzionari della megalopoli di Chongqing sottoposti a inchiesta nel giro di una settimana. Carismatico, popolarissimo in tutta la nazione per un'enorme campagna anticrimine condotta a Chongqing, prima dello scandalo Bo Xilai sembrava proiettato verso un seggio al Comitato Permanente del Politburo, il cuore del potere cinese. La richiesta di asilo del suo ex braccio destro ha rovinato l'immagine del leader, e adesso l'opinione pubblica cinese ritiene che Bo avesse mascherato da crociata anticorruzione una spietata campagna per fare piazza pulita degli avversari politici.
Con il coinvolgimento diretto di Londra, lo scandalo si espande. E la leadership di Pechino rischia di trovarsi di fronte a risvolti sempre più imbarazzanti.
GUARDA L'INTERVISTA DEL 2009 A BO GUAGUA, IL FIGLIO DI BO XILAI
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