di Antonio Talia
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Pechino, 21 mar.- Le voci su un presunto colpo di mano militareavvenuto nella notte tra lunedì e martedì a Pechino continuano adiffondersi sul web cinese, ma non trovano nessuna conferma, di alcun tipo.
Tutto è iniziato da un articolo pubblicato martedì dall'Epoch Times,un quotidiano in lingua cinese e inglese pubblicato negli Stati Uniti,vicino al movimento religioso Falun Gong, bandito in Cina nel 1999 e daallora tra i più fieri oppositori del governo di Pechino.
Secondo l'articolo, che riprendeva voci e illazioni diffuse su Weibo, il "twitter cinese",nella notte di martedì si sarebbero notati movimenti insoliti di truppemilitari sulla Chang'an, una delle strade che porta a Tian An Men.Il quotidiano, che già in passato si è distinto per aver lanciatoalcuni "falsi scoop", cita alcune fonti tra cui Li Delin dellaredazione centrale del Securities Market Weekly di Pechino, che hainviato alcuni tweet sulla questione. Tuttavia, le foto postate deicarri armati sulla Chang'an si sono presto rivelate un falso, immaginirisalenti al 2010.
Nonostante l'evidente infondatezza delle immagini, le voci hanno continuato a diffondersi sul web cinese, finché tutti i sinonimi di "colpo di Stato" non sono stati cancellati, una mossa che ha suscitato ulteriori speculazioni.
Secondo l'articolo dell'Epoch Times il presunto golpe sarebbe andato in scena a Zhongnanhai,la residenza dei leader cinesi, ad opera di truppe fedeli a Bo Xilai-il leader di Chongqing recentemente sospeso- sotto gli ordini di ZhouYongkang, il potente capo degli apparati di sicurezza. Ma nellamattinata di mercoledì la capitale cinese appare calma, i dispiegamentidelle forze dell'ordine per le strade sembrano a livelli normali, eZhongnanhai ha ospitato una delegazione di executive stranieri, tra cuil'ex segretario al Commercio Usa Carlos Gutierrez, che ha incontrato ilvicepremier cinese Wang Qishan.
"Non abbiamo sentito nulla di tutto questo"ha dichiarato per telefono all'agenzia Bloomberg il portavoce delministero degli Esteri di Pechino Qin Gang, invitando i giornalististranieri a prendere con estrema cautela i presunti scoop dell'EpochTimes e le voci sul web.
La leadership cinese è stata scossa recentemente dal più eclatante sconvolgimento politico degli ultimi anni,che ha condotto alla rimozione del segretario del Partito di Chongqing,Bo Xilai, un leader noto per le posizioni "neomaoiste". Secondo le vocipiù spinte, la sospensione di Bo avrebbe portato alla luce unaspaccatura all'interno della top leadership alla guida del Paese, ilComitato Centrale del Politburo.
"Dopo i fatti di Chongqing si sono diffuse notizie di tutti i colori –hascritto in un editoriale il direttore del quotidiano cinese GlobalTimes, controllato dal governo- e da adesso fino al 18simo Congressodel partito, in autunno, attraverseremo probabilmente un periodoricchissimo di pettegolezzi".
Al di là delle voci sul fantomatico golpe, molti segnali indicano un certo travaglio tra i vertici cinesi .In una mossa senza precedenti, mercoledì il ministero della Giustiziadi Pechino ha diffuso un comunicato con il quale si impone a tutti gliavvocati cinesi un giuramento di fedeltà al partito. Secondo fontimolto vicine alla leadership citate dal Financial Times, il premier WenJiabao sarebbe pronto a riabilitare il movimento di Tian An Men, finorasempre definito un movimento "controrivoluzionario", e che dopo ilmassacro del 1989 rimane il vero rimosso della politica cinese e dellanazione. Mercoledì pomeriggio, digitando su internet "4 giugno 1989",ladata del massacro, i risultati della ricerca erano stati sbloccati, mala censura è tornata a cancellarli nel giro di un paio d'ore.
Alcune fonti con qualche vicinanza alle stanze del potere di Pechino, consultate da Agichina24, hanno smorzato i toni, limitandosi a ipotizzare un intenso dibattito politico in corso in queste ore.
Anche nella sera di mercoledì, tarda mattinata in Italia, la situazione a Pechino sembra tranquillae non si intravede un incremento delle forze dell'ordine per le strade.Se mai ci fosse stato, si tratta di qualcosa di ancora più sottile diun "golpe di velluto". Un golpe di seta.
SUL WEB LA RIVOLUZIONE CULTURALE DEL PADRE DI BO XILAI
Bo Yibo e Xi Zhongxun - rispettivamente padri di Bo Xilai e Xi Jinping - umiliati dalla Rivoluzione Culturale. Lo documenta Ifeng,popolare portale di proprietà della Phoenix Tv, che ha pubblicatoalcuni scatti che vedono due degli "Otto Immortali" sottoposti atorture e umiliazioni pubbliche.
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