Sottomarini, portaerei e ora caccia invisibili. Pechino continua l'offensiva tesa ad accreditarsi come grande potenza militare in grado di competere tecnologicamente con gli Stati Uniti lasciando apparire sul web le prime immagini del J-20, il nuovo caccia "stealth". Le immagini dei due prototipi, scattate sulla pista di Chengdu, mostrano un velivolo che sembra "ispirarsi" nella parte anteriore all'intercettore statunitense F-22 Raptor e nella fusoliera al russo Sukhoi T-50 in fase di sviluppo a Mosca.
Pochissime le informazioni sul jet, un bireattore monoposto con ali "a delta" e doppia deriva di coda mobile, caratteristiche simili ai jet russi e statunitensi di ultima generazione. Il velivolo, noto come Aquila Nera, dovrebbe avere capacità primarie come caccia intercettore con lo scopo di difendere lo spazio aereo nazionale e contrattaccare sul mare i caccia e i velivoli radar statunitensi. Il J-20 dovrebbe avere anche capacità di attacco al suolo imbarcando bombe e missili nella stiva interna, un accorgimento che elimina i carichi appesi sotto le ali e contribuisce a ridurre la "traccia radar" come la speciale vernice adottata. Il jet è lungo circa 21 metri con apertura alare di 15 e potrebbe pesare 35 tonnellate: i due prototipi adottano motori russi in attesa dei nuovi propulsori cinesi WS-15, in ritardo sui tempi previsti. Lo sviluppo del J-20 è iniziato presso il Chengdu Aircraft Industry Group una dozzina di anni fa. Il velivolo venne annunciato nel novembre 2009 alla televisione. I primi voli erano attesi per il 2011 e l'ingresso in servizio entro il 2019.
Tutti i sistemi elettronici e le armi dovrebbero essere cinesi, forse l'aspetto più interessante e al tempo stesso un limite che ne prolunga i tempi di sviluppo. Senza entrare nel merito circa l'autenticità delle foto del J-20 diffuse, il vice-ammiraglio David Dorsett, direttore dell'intelligence della marina Usa, ha dichiarato che la Cina «è ancora ad anni di distanza» dalla produzione di un caccia invisibile. Al Pentagono ritengono che i J-20 siano prototipi sui quali lavorare per realizzare un velivolo più avanzato. La lunga gestazione del J-20 sembra confermare le difficoltà tecnologiche di Pechino che finora si è limitata (o quasi) a copiare gli aerei russi. L'anno scorso Mosca protestò perché i cinesi avevano riprodotto senza autorizzazione i cacciabombardieri Sukhoi 27 offrendoli sul mercato con il nome di J-11 equipaggiati interamente con armi, radar e strumentazione cinese. Anche il J-15, velivolo destinato all'imbarco sulle portaerei, copia il Sukhoi 33 russo realizzato dopo aver acquistato un esemplare in Ucraina.
Nel caso del J-20 i cinesi sembrano raccogliere i frutti di azioni pirata nelle banche dati di alcune aziende Usa e forse russe. Due anni fa Lockheed Martin segnalò un tentativo di intrusione dalla Cina e diretto a sottrarre i segreti del nuovo cacciabombardiere F-35 Lightning e tra il 2009 e il 2010 otto società subcontraenti coinvolte nella produzione del Raptor hanno subito cyber-attacchi. Il nuovo jet cinese potrebbe dare una mano all'industria della difesa statunitense, alle prese con i tagli da 100 miliardi di dollari al bilancio della Difesa che il Pentagono annuncerà oggi, e favorire la richiesta di Tokyo, finora respinta, di acquistare i Raptor.
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AQUILA NERA
Uno dei due prototipi di J-20, il caccia cinese invisibile ai radar, fotografati nell base di Chengdu. Il progetto dell'aereo, ribattezzato Aquila nera, era stato annunciato nel 2009
06/01/2011