Pechino, 12 feb. - Per la seconda volta dall'inizio dell'anno,la banca centrale cinese, People's Bank of China (PBOC),alzera' di 0,5 punti percentuali il coefficiente di riservaobbligatoria a partire dal 25 febbraio. Questa variazioneportera' il coefficiente delle istituzioni di credito maggioria 16,5%, mentre per quelli minori, come le casse rurali,rimarra' invariato a 13,5% data la volonta' della banca disupportare sia i cosiddetti "tre nong" -contadini, aree ruralie agricoltura- che l'economie a livello distrettuale. Secondoquanto dichiarato da un funzionario della PBOC, questa manovrapunta ad "una liquidita' relativamente allentata" e, allostesso tempo, al mantenimento della politica monetaria"moderatamente rilassata" adottata a partire dal 2008. La bancaha mantenuto il tasso invariato per piu' di un anno mentre nel2010 il coefficiente e' stato gia' innalzato una volta in data18 gennaio. "Questo incremento era prevedibile", ha dichiaratoLiu Yuhui, economista dell'Accademia delle Scienze sociali, "e'una manovra che rientra pienamente nella normalita', in quantodara' alla banca centrale la possibilita' di gestire laliquidita' e quindi alleggerire le pressioni inflazionistiche".L'indice dei prezzi al consumo (CPI) di gennaio, l'indicatoreprincipale dell'inflazione, ha registrato infatti un aumentodell'1,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso,disattendendo le aspettative del mercato. L'incremento delcoefficiente di riserva obbligatoria servira' a congelare 300miliardi di yuan (circa 32 miliardi di euro) inoltre, anche secontinuera' a mantenere una politica monetaria relativamenterilassata, la PBOC ha fatto sapere che cerchera' di portareavanti una politica piu' focalizzata e flessibile adattandolaalla nuova situazione. Tutto cio' dovrebbe, secondo la bancacentrale, aiutare a trovare un equilibrio tra fattori diversiquali la rapida crescita economia, l'adeguamento dellastruttura economia del paese e la pressione esercitatadall'inflazione. .