Adottare azioni politiche ed economiche convergenti per uscire insieme dalla crisi finanziaria, opporsi a forme di protezionismo economico, promuovere gli scambi tra i due Paesi non solo con accordi di natura commerciale ma utilizzando il volano degli investimenti diretti, riequilibrare gli assetti commerciali e raggiungere entro il 2010 un volume di interscambio pari a 40 miliardi di euro. Queste alcune delle premesse da cui prende il via il Forum Italia Cina – organizzato dal Ministero del Commercio cinese e il Ministero dello Sviluppo Economico - che ha visto svolgersi circa 1000 incontri B2B tra 250 imprese cinesi (provenienti da 20 province e comuni) e 517 imprenditori italiani. Sono stati sottoscritti 33 accordi commerciali ed economici sia tra grandi imprese italiane e holding cinesi – spiccano i nomi di FIAT, FINMECCANICA, MEDIOBANCA, GENERALI – che piccole e medie imprese. "Sono stati siglati accordi di natura istituzionale, commerciale e industriale, accordi di JV e di investimento diretto italiano in Cina e cinese in Italia per un ammontare complessivo di 2 miliardi di dollari", dichiara soddisfatto il vice-Ministro Urso
Urso parla di una "svolta storica" nelle relazioni Italia-Cina: questa prima "missione d'acquisto" della Cina in Italia – resa ancor più importante dalla presenza del Presidente della Repubblica Popolare cinese Hu Jintao - rappresenta una rivoluzione copernicana nella percezione che l'Italia ha della Cina. " Fino a ieri prevaleva in Italia l'immagine di una Cina competitiva, talvolta conflittuale. Oggi invece la Cina non è vista più come un rischio, ma come un paese con cui è necessario collaborare e crescere insieme" Mani tese quindi verso la Cina: un grande partner strategico per l'Italia e una concreta opportunità per uscire insieme dalla crisi. L'omologo di Urso, Hucheng Gao, parla di "risultati fruttuosi e concreti" e definisce il Forum una nuova tappa verso il progressivo miglioramento della partnership economica tra Italia Cina,.
Il Forum si chiude quindi brillantemente. Tra i principali accordi siglati si distinguono la costituzione di una JV tra Fiat e GAC per un valore di 400 milioni di euro per la produzione di Fiat Bravo e Fiat Punto. Di rilievo anche la firma di un MoU fra Mediobanca e China Development Bank che si pone come obiettivo quello di rafforzare i rapporti finanziari bilaterali e sostenere investimenti industriali cross border di imprese italiane e cinese.
A conclusione dei lavori, che hanno visto gli interventi della Presidente di Confindustria Mercegaglia, del Ministro Scajola, del Ministro Chen Deming, Silvio Berlusconi e Hu Jintao – in un clima disteso e di profonda ammirazione reciproca - affermano all'unisono che Italia e Cina hanno un traguardo ambizioso da raggiungere: portare la cooperazione bilaterale al centro del programma economico del due Paesi."Gli amici vengono da lontano" lo slogan confuciano che dà il via al nuovo corso delle relazioni sino-italiane.