Rita Fatiguso
MILANO
C'era melamina in tre campioni, due di latte, uno di yoghurt, di prodotti importati dalla Cina ben prima dello scandalo scoppiato il mese scorso, sequestrati a Modugno (Bari) e Poggio Marino (Napoli). Per il comandante dei Nas, Cosimo Piccinno, «è una quantità non letale, ma nociva». Sufficiente a far rientrare i campioni tra i 26 risultati in Europa positivi alla melamina.
L'allarme resta alto, proprio ieri ben dieci quintali di latte cinese a rischio melamina sono stati sequestrati in un capannone a Napoli della Guardia forestale, arrivati nel porto via container. Tra dieci giorni i risultati delle analisi. Ma, accanto al latte, l'operazione «Lanterne Rosse» ha intercettato anche farmaci e cosmetici.
Il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, ha parlato «del più grande sequestro mai effettuato di latte cinese in Italia», confermando la linea dura nei confronti di qualsiasi contraffazione, da qualsiasi etnìa sia perpetrata. «Bisogna rendere obbligatoria l'etichetta di provenienza per tutti gli alimenti», ha incalzato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini.
L'attività del Corpo forestale ha dimostrato l'efficacia del coordinamento tra i diversi protagonisti del sistema dei controlli. L'Ufficio centrale antifrode delle Dogane, ad esempio, a settembre ha diramato le coordinate di una trentina di esportatori cinesi, per la metà di grandi dimensioni finiti negli indicatori di rischio in quanto specializzati nell'import-export di prodotti lattiero-caseari dalla Cina. I codici doganali relativi all'attività possono addirittura consentire l'intercettazione all'arrivo dei container nei porti.
Dal 22 settembre al 13 ottobre, i Carabinieri dei Nas hanno ispezionato ben 855 strutture specializzate nella distribuzione di prodotti alimentari cinesi. Sono stati prelevati 127 campioni, inviati ai laboratori di analisi. Finora, sono stati resi noti i risultati di 48 campioni dall'Istituto zooprofilattico di Teramo, inclusi i tre risultati positività alla melamina.
Si profilano misure drastiche per i prodotti alimentari cinesi. Secondo il sottosegretario alla Salute Francesca Martini i punti di accesso delle merci cinesi saranno quattro: gli aeroporti di Milano Malpensa e Roma Fiumicino, il porto di Genova e il porto di Napoli. «Container provenienti dalla Cina – ha detto il sottosegretario – dichiaravano di trasportare giocattoli o mobili, invece trafficavano illegalmente in prodotti alimentari».
Rassicuranti, dalla Cina, le affermazioni del presidente della Repubblica popolare cinese, Wen Jabao: «Sarà predisposta una nuova regolamentazione sul cibo e la sicurezza alimentare». Voci raccolte dall'agenzia Nuova Cina denunciavano intanto che i prodotti alla melamina erano finiti nel circuito dei discount. E che in varie località il Governo starebbe cercando di bloccare cause per i risarcimenti di vittime del latte contaminato. Spesso è proprio sulle regole del gioco che la contraffazione prospera. Una partita di dieci tonnellate di materie prime utilizzate per integratori provenienti dalla Cina, destinate a una società emiliana è stata sequestrata a Genova, analizzata e poi dissequestrata.
«L'allarme resta – ha detto il sottosegretario Martini – su tutte quelle sostanze e prodotti, come gli integratori, che vengono assunti dagli sportivi o da chi fa attività fisica, acquistabili su Internet o venduti attraverso canali di distribuzione non controllati».
rita.fatiguso@ilsole24ore.com
17/10/2008