Oltre ad aver causato danni di salute a migliaia di bambini, il latte in polvere contaminato ha scatenato una serie di licenziamenti e arresti e ha indebolito la fiducia pubblica, già minata dagli scandali verificatisi negli anni scorsi e riguardanti uova, carne di maiale e frutti di mare. Il caso del latte si è ora esteso a yogurt e gelati, come dimostrano i test effettuati sui prodotti della Yili Industrial Group della Mongolia Interna, una delle 22 compagnie implicate nello scandalo, ora bandita da Hong Kong e già sponsor dei Giochi. Secondo l'autorità sanitaria del Xinjiang, un quarto bambino è morto oggi nella remota provincia occidentale, mentre gli altri tre casi si erano verificati nel Gansu e nel Zhejiang. In base agli ultimi calcoli, ammonterebbe a 6.244 la cifra dei bambini con problemi renali sopraggiunti per l'ingerimento del latte in polvere contaminato, 158 dei quali in condizioni gravi.
Numerosi avvocati e attivisti sono scesi in campo per sostenere le famiglie colpite dallo scandalo e non sono mancate critiche dirette alla gestione 'politica' dello scandalo. È stato soprattutto disapprovato il silenzio dei media locali sullo scandalo durante le Olimpiadi, mentre il commento indignato della stampa ufficiale rimprovera esclusivamente le grandi compagnie. La Sanlu, da parte sua, ha fatto presente che il governo si è mosso solo in seguito alla pressione da parte della compagnia stessa. I detenuti sono al momento 18, dei quali 6 trafficanti di melanina e 12 sospetti di aver venduto latte contaminato, mentre Ji Chuntang, sindaco di Shijiazhuang, base di produzione della Sanlu, e capo locale del Partito, è stato dismesso dalla carica per non aver riferito a tempo debito l'avviso sulla pericolosità del latte della Fonterra, il gigante neozelandese proprietario per il 43% della Sanlu. Ad allarmare le madri cinesi, che stanno facendo controllare in massa i bambini, i risultati di una delle ultime ispezioni, secondo la quale il 20% dei produttori cinesi di latte in polvere utilizza la melanina, comprese le due aziende principali: Mengniu e Yili. Wen Jiabao ha ieri riconosciuto le lacune giuridiche e la negligenza nella supervisone della sicurezza dei prodotti latteari.