di Augusto Grandi
Il centro stile di Carmagnola, alle porte di Torino, è ancora in fase di allestimento, tra macchinari d'avanguardia, tunnel per la verniciatura e banchi di lavoro che attendono ancora gli addetti. Occorrono ancora alcuni mesi prima di ultimare i lavori di allestimento per un totale di qualche decina di milioni. Ma gli scooter Hupper sono già in vendita da giugno negli ipermercati Auchan e da ottobre si aggiungeranno anche i centri Bennet, in attesa della Coop all'inizio del 2009. D'altronde le vendite stanno andando oltre le più rosee previsioni: 900 euro per un 50 cc rappresentano un incentivo notevole.
«Non vogliamo fissarci obiettivi – spiega Filippo Gemelli, amministratore unico della società – ma pensiamo sia realistico puntare al 10% del mercato italiano degli scooter, con circa 40mila consegne all'anno». Non solo il cinquantino low cost, ma anche un modello 125 e un 150. Tutti, rigorosamente, fabbricati in Cina con scocche prodotte nello stabilimento romeno del gruppo piemontese. E questo spiega anche la possibilità di immettere sul mercato gli scooter a prezzi decisamente bassi. Va sottolineato che le fabbriche cinesi, con oltre 10mila addetti, fanno capo a una joint venture in cui l'imprenditore italiano ha una partecipazione di minoranza, intorno al 30%. «Ma la creazione è assolutamente italiana – insiste Gemelli – e la Hupper è accreditata al ministero dei Trasporti italiano come fabbrica di automobili, motocicli e autocarri».
Infatti gli scooter rappresentano solo un tassello del grande progetto di Gemelli. Che, tra l'altro, ha rilevato anche il marchio Rumi. Un marchio bergamasco ormai storico nel mondo delle moto, attivo sino agli Anni 60. Come Rumi si stanno realizzando, sempre in Cina, moto di cilindrata superiore che saranno presentate il mese prossimo in una fiera a Riccione. E poi sarà la volta del rilancio del marchio Maico, noto soprattutto per le moto da cross. Ma se per i low cost di utilizzerà la rete vendita della grande distribuzione, per il marchio Rumi – che avrà prezzi in linea con i prodotti italiani analoghi – si punterà sulle più tradizionali concessionarie.
E lo stesso varrà per i quad e per i quadricicli, anche in versione fuoristrada, in attesa del piccolo spider. In realtà il modello, segreto, è già collocato nei capannoni di Carmagnola. E avrà come marchio quello della Maggiora, storica carrozzeria torinese smembrata dopo il fallimento. La storia di Gemelli inizia in settori completamente diversi, anche se il nonno, Romolo Arcudi, era stato uno dei primi carrozzieri di moto torinesi all'inizio del '900. A ventanni, nel 1979, Gemelli crea la Gemarc, agenzia di comunicazione per la grande distribuzione. Ma nove anni più tardi l'attività si amplia e si trasforma in concessionaria di spazi pubblicitari, con la costituzione della Pubbligem. E Gemelli comincia a utilizzare i camion che girano per le città con le immagini dei prodotti (e successivamente dei politici) da reclamizzare. Ancora due anni e stringe un'allenza con la Sanfilippo che dura una decina d'anni. Quindi è la volta della penetrazione nel settore della distribuzione e stampa di materiale pubblicitario.
«E ora – afferma Gemelli – posso contare su un gruppo, di proprietà mia e di mia madre, che vale 60 milioni di euro all'anno di giro d'affari, con 150 addetti diretti e 1.500 indiretti, con 1.300 camion e 15mila cartelli stradali». Anche l'idea di diversificare nel settore dei mezzi di trasporto è pur sempre legata alla pubblicità. Con la decisione di produrre in proprio l'allestimento dei camion pubblicitari e l'acquisto della romana Ge&Gi poi trasformata in Golden Glass. La produzione si sposta progressivamente in Romania dove vengono acquistati stampati e semilavorati in vetroresina sino a quando, nel 2000, il gruppo italiano si compra uno stabilimento vicino a Bucarest, con 500 addetti, per 2 milioni di euro più altri 7 di investimenti per macchinari.
Nasce Plastic City e si producono anche monoblocchi bagno, piscine, vasche da bagno, giochi per giardini. Quindi l'acquisto della napoletana Relax Idrosystem per utilizzarne il marchio e un accordo in Turchia per la fornitura della vetroresina allo stabilimento di Bucarest. Infine è la volta della Cina, «con un investimento di 20 milioni in tecnologie e macchinari in fabbriche che già producono per aziende motoristiche europee e giapponesi». Con una capacità produttiva di 1.300.000 moto, 500mila Atv e 30 mila auto. In attesa di ulteriori sviluppi nel settore nautico ad Arbatax, dove per altro andrà a collocarsi un nuovo cantiere del colosso torinese Azimut Benetti di Paolo Vitelli.
12/09/2008