di Roberto Brogin*
Da Pechino arriva la conferma: la Cina sta diventando una superpotenza del tennis femminile al pari di Russia e Stati Uniti.
Ho lavorato per la Federazione Cinese Tennis per circa un anno, sino a fine 2007. Ho allenato atlete come Li Na, Zheng Jie, Yan Zi, insieme a un altro coach, l'australiano Sandon Stolle. Dopo qualche settimana ho compreso una cosa fondamentale per qualsiasi allenatore straniero in Cina: il mio lavoro sul campo sarebbe stato molto più facile di quello fuori campo. Avevamo a disposizione sparring partner di sesso maschile, palestre attrezzate, fisioterapista, non mancava nulla per lavorare in maniera molto professionale. Al nostro fianco lavoravano altre promesse cinesi più giovani dai 14 ai 17 anni con allenatori cinesi. La giornata cominciava alle 8,30 con due ore di tennis poi atletica, pranzo, riposo e riprendevamo il tennis alle 3 pomeridiane, si terminava alle 6 di sera, dopodiché cena e riunione fino alle 21,30. La giornata era consacrata al lavoro, venivano verificati tutti i dettagli sino a vedere i video delle avversarie sul circuito. Ogni allenamento era ripreso da cameraman e i giornalisti attendevano le atlete.
Le tenniste cinesi ci credono molto di più dei colleghi maschi. Inoltre il supporto economico che la Federazione Cinese dà alle atlete è di gran lunga superiore a quello degli atleti. Per cui non vedo l'immediato arrivo di una superstar maschile ma potrei scommettere su una futura numero uno mondiale.
*allenatore della nazionale
di tennis del Canada
17/08/2008