I cinesi golosi di cioccolato? A giudicare dalle dimensioni del mercato di questo prodotto, secondo solo agli Stati Uniti per volume, sembrerebbe proprio di sì. Il valore delle importazioni di cioccolato è in crescita e, nella classifica dei Paesi fornitori, l'Italia si aggiudica il primo posto, con una quota di mercato del 36,4%. Occorre notare che nel caso del cioccolato esistono in Cina tre tipi di prodotto: quello importato, di alta qualità e acquistato da una fascia alta di consumatori; quello prodotto in loco da joint venture con le multinazionali, di fascia media ma reso accattivante da una forte promozione commerciale, e infine quello locale, prodotto da aziende cinesi, di qualità bassa e con prezzi economici, poco competitivo sullo stesso mercato cinese. Nonostante il consumo pro-capite sia pari solo all'1% della media del consumo pro-capite mondiale, il mercato cinese è ancora molto promettente e, a partire dagli anni '90, molti produttori stranieri hanno fatto il loro ingresso in Cina.
Principali brand presenti in Cina
I 10 brand che si contendono circa il 90% del mercato del cioccolato in Cina sono Dove, Cadbury, Le Conte, Nestle, Hershey's, Golden Monkey, Ferrero, M&M's, Tresor Dore e Shenfeng. Le prime due controllano quasi i due terzi del mercato, e solo due delle dieci sono cinesi, la Golden Monkey e la Shenfeng. Secondo una ricerca recentemente condotta dal China Marketing and Media Study (CMMS), oltre il 50% del cioccolato acquistato è usato come dono, e anche in questo campo la Dove detiene il primato.
L'italiana Ferrero riscuote un grande successo, come dimostrato dai tentativi, recentemente puniti dalla legge, di imitazione dei suoi prodotti.
Produzione locale
I produttori cinesi hanno ancora diversi problemi da risolvere: le imprese impiegano macchinari desueti, mancano le infrastrutture necessarie e anche la ricerca su questo tipo di prodotto. Attualmente, la capacità produttiva annua supera le 100.000 tonnellate, ma l'alta competitività delle marche straniere mette in difficoltà la produzione locale, spesso incapace di raggiungere gli standard internazionalmente riconosciuti. Tra questi il regolamento in base al quale il contenuto di grasso diverso da burro di cacao non può superare il 5%, quello di burro di cacao non può essere inferiore al 20% nel cioccolato bianco e non meno del 18% in quello fondente. Delle 30 compagnie cinesi che producono oltre 100 prodotti di cioccolato, l'80% non soddisfa questi criteri e usa sostituti al posto del burro di cacao. I consumatori cinesi, però, anche in questo campo, stanno diventando degli intenditori e hanno cominciato ad apprezzare il cioccolato di qualità, in particolare quello fondente.
Solo poche aziende cinesi si distinguono per le scelte di produzione, come la Guangming Food Group Co.di Shanghai, la più grande food corporation cinese, caratterizzata dalla produzione di un cioccolato prodotto in Cina da aziende cinesi ma di qualità elevata. Proprio a tal fine, la Guangming ha deciso di ispirarsi a due grandi aziende italiane, la Novi e la Icam, che ha recentemente visitato e scelto come centri di eccellenza nella produzione industriale di qualità.