Ambiente, spesa militare, rapporti economici: sono importanti i temi sul tappeto nella storica visita di sei giorni in Giappone, che inizia oggi, del presidente cinese Hu Jintao. Erano dieci anni che un capo dello Stato della Cina mancava a Tokyo.
Con il primo ministro Yasuo Fukuda, un noto filo-cinese, Hu parlerà delle questioni spinose di sempre, che vanno dalle isole contese nel mar di Cina fino alla spesa militare cinese e alle questioni di cambiamento climatico. In quest'ultimo campo i due vicini si aspettano di firmare un accordo che apra la strada alle discussioni del prossimo G-8 in Giappone. Il clima della visita è di distensione. Hu e Fukuda si lasceranno alle spalle la disputa sul passato storico fra i due Paesi. Né il Giappone, che si prepara per il G-8, né la Cina, a tre mesi dalle Olimpiadi, hanno intenzione di riaprire la ferita. Il predecessore di Hu, Jiang Zemin, finora l'unico presidente cinese ad aver visitato il Giappone, nel viaggio del 1998 lasciò il Paese con un attacco durissimo alla classe politica giapponese per non aver fornito le scuse storiche che si aspettava di ricevere in quell'occasione. Da lì la rottura a cui sono seguiti cinque anni di premiership giapponese dell'intransigente Yonichiro Koizumi. Oggi il clima è cambiato e gli argomenti economici giocano a favore della Cina: l'anno scorso l'interscambio commerciale ha raggiunto i 237 miliardi di dollari e la Cina è ormai il secondo mercato di esportazione per i prodotti giapponesi. Importanti sono pure gli investimenti giapponesi in Cina, pari a 60,7 miliardi di dollari nel 2007.
06/05/2008