PAGINA A CURA DI
Andrea Carli
Il problema sarà trovare un hotel libero. Mentre è iniziato il conto alla rovescia per l'8 agosto, data in cui si alzerà il sipario sulle XXIX Olimpiadi di Pechino, gli operatori hanno già una sicurezza: i prezzi degli alberghi, raccontano, già da oggi hanno raggiunto costi particolarmente elevati. È un po' la conseguenza della legge della domanda e dell'offerta. Ne consegue che seguire dal vivo le imprese atletiche dei propri beniamini rischia di essere privilegio di pochi, facoltosi turisti.
«Hotel, guide, pullman e ristoranti della capitale e delle città principali sono bloccati dal Comitato olimpico e proposti a prezzi elevatissimi – si legge nel sito di Mistral Tour, operatore con uffici a Pechino che fa parte del consorzio Quality Group –. Si prevede che una folla enorme di spettatori inonderà Pechino. In attesa di verificare se la situazione si modificherà nei prossimi mesi, tutti i viaggi dal 25 di luglio fino al 20 di agosto sono per il momento in attesa di conferma». Come dire: chi è interessato, incroci le dita, incominci a risparmiare e confidi nella buona sorte. «Il costo degli alberghi, al di là del fatto che non c'è posto, è decuplicato: è passato da 60 a 600 dollari a notte», lamenta il direttore generale di Mistral Tour, Michele Serra. «Il costo di un interprete italiano è raddoppiato, quello del pullman dall'aeroporto a Pechino è dieci volte tanto: 196 dollari, prima ne costava trenta. E ancora: un pasto in un ristorante tipico per due persone viene cinque volte tanto, da 30/50 a 250 dollari in media». Prezzi poco accessibili, che hanno spinto il tour operator a correre ai ripari: «Sulla Cina incrociamo le braccia. Rischiamo di acquistare dei pacchetti che poi rimangono invenduti. È stata raddoppiata la programmazione su Giappone, India».
Sono in molti a chiedere un pacchetto che, oltre all'albergo e a una visita guidata delle città, comprenda soprattutto la possibilità di assistere alle manifestazioni sportive. Speranze che si scontrano con la dura realtà. Per evitare che nascesse un mercato nero dei biglietti il Comitato olimpico internazionale ha assegnato un tot di tagliandi ai singoli comitati nazionali, sulla base della logica che ogni Paese pensa ai suoi ticket. In Italia il Coni ha affidato alla Hogg Robinson il compito di gestire la vendita dei biglietti per i prossimi Giochi Olimpici di Pechino 2008 sul territorio italiano. Di fatto si tratta dei tagliandi di ingresso per tutte le discipline previste dal programma olimpico, incluse le cerimonie di apertura (l'8 agosto) e di chiusura (il 24 dello stesso mese).
Risultato: i tour operator forniscono pacchetti privi della possibilità di accedere alle manifestazioni. «Ci arrivano molte richieste, una cinquantina a settimana – racconta Vittoria Mancini, presidente dell'Associazione Italia Cina –. All'inizio chiedono un pacchetto inclusivo del biglietto. Consigliamo di acquistare prima il biglietto e, una volta effettuata l'operazione, di ricontattarci. Puntiamo di offrire tutto ciò che è accessorio: soggiorni in albergo o nella foresteria del l'Università di Pechino, con cui abbiamo una convenzione. Di solito chiedono una sistemazione per poche notti. Il cliente prima assiste a una manifestazione, magari di una disciplina minore, poi va alla scoperta delle altre bellezze della Cina».
A oggi quello dei pacchetti in Cina per assistere alle Olimpiadi non è un grande business per gli operatori, come testimonia del resto Giancarlo Monaco, amministratore unico di Chinasia: «In Cina hanno già sistemato le cose in maniera tale che non ci siano per noi grandi vantaggi: gli alberghi costano cari, le guide turistiche che parlano italiano sono a disposizione del Comitato olimpico, le tariffe aeree sono intere». Non resta che sperare che tra un paio di mesi i prezzi delle camere e le tariffe degli aerei calino. Nonostante i costi siano elevati, alcuni hanno deciso di togliersi comunque lo sfizio: «Attualmente sono una trentina i clienti che hanno scelto di acquistare un pacchetto, che nel nostro caso comprende il volo e il soggiorno in albergo». Intanto il tour operator specializzato sulla Cina si consola con il buon andamento delle prenotazioni per settembre e ottobre, quando l'evento farà già parte della storia delle Olimpiadi.
ALL'AVANGUARDIA
Un cubo d'acqua ecosostenibile
È costata oltre 100 milioni di euro ed è l'ultima futuristica struttura sportiva realizzata per le prossime Olimpiadi che si svolgeranno a Pechino dall'8 al 24 agosto. Unico progetto olimpico costruito con fondi privati, l'impianto, chiamato «Cubo d'acqua» (nella foto), occupa un'area di 80mila metri quadri e potrà ospitare fino a 17mila spettatori. Un'enorme goccia d'acqua realizzata seguendo i principi del design ecosostenibile. Ricoperta da più di 3.000 bolle composte da cuscinetti gonfiabili di un materiale chiamato Efte (etilene di tetrafluoroetilene), potrà catturare il 90% dell'energia solare per riscaldare l'edificio e le piscine riducendo del 30% i costi e abbattendo durante il giorno del 55% i consumi di elettricità. Inoltre per porre rimedio alle scarse risorse idriche della zona su cui sorge il Watercube, anche l'acqua piovana verrà raccolta dal tetto per essere riciclata e riutilizzata.
J.M.V.
19/02/2008