Rita Fatiguso
Parli del porto di Napoli e ti vengono in mente i cinesi, con i loro traffici non sempre trasparenti e lo scenario di questi traffici: le banchine e i terminali dello scalo partenopeo.
La forte presenza cinese nel porto di Napoli, uno scalo che ogni anno vede crescere il volume di traffico e il fatturato, in realtà si traduce nella Cosco, società concorrente di China shipping. Cosco, però, vanta un tonnellaggio totale ben più ampio.
In Italia da vent'anni, a partire dal 2002 Cosco ha innescato la marcia. Oggi nel quartier generale, a Genova, ci sono addirittura quattro manager cinesi sfornati dalle migliori accademie navali, ognuno con l'occhio attento a una particolare area italiana. Wan Xiaou, 38 anni, accademia di Shanghai, in Italia da 3 anni e mezzo, conferma le buone performance sul porto di Napoli della Cosco (che si divide in due compagnie, Coscon, solo container e Coscos, tutto il resto).
E annuncia: «Per il prossimo anno, grazie anche alla grande attività sul terminal Conateco, gestito a metà con Msc, prevediamo un aumento del 12% del nostro volume di affari su Napoli».
«L'Italia certamente è un Paese che offre molto agli operatori cinesi, nonostante la difficoltà di riuscire a pianificare qui la presenza dei manager che pure è assoltuamente importante. Che un paese faccia degli investimenti implica anche che si debba considerare naturale il fatto di accompagnare tutto questo alla presenza fisica di chi poi se ne occupa».
Wan conferma il training al quale nel suo Paese vengono sottoposti quanti si occupano di trasporti marittimi. «La nostra è una carriera a parte, che di questi tempi ha delle notevoli possibilità. Cosco è in crescita in tutto il mondo, con il crescere del peso della logistica a livello globale».
Di più, dice Augusto Cosulich, da Genova, partner storico dal 1988 di Cosco: «Proprio a Napoli c'è la possibilità di agganciare le novità che riguardano i lavori del nuovo terminal sulla Darsena Levante. Certo, ci vorrà del tempo, ma noi stiamo seguendo con grande attenzione il progetto e soprattutto facciamo leva sugli ottimi rapporti che esistono con l'autorità portuale di Napoli».
Pasquale De Feo, responsabile del terminal Conateco, conferma le prospettive. Ma anche i tempi lunghi. «Ci vorrà del tempo», ammette.
Cosco è una società pronta ad approfittare dell'aumento del traffico merci dalla Cina. In Italia, a conferma di ciò, è in prima linea per quanto riguarda l'espansione imprenditoriale.
Di recente, Wan Xiaou ha partecipato in rappresentanza di Cosco al primo meeting delle imprese cinesi in Italia, che da un anno a questa parte hanno creato l'Acei, l'associazione che le raggruppa, anche per cercare di rimuovere una serie di ostacoli che toccano queste società. Tra questi la difficoltà di inviare manager da Pechino per periodi adeguatamente lunghi.
Cosco illustra bene le modalità di arrivo delle grosse società cinesi: prima l'accordo con un operatore locale, poi a partire da qualche anno a questa parte, strategie ben più complesse, che vanno ben oltre l'ufficio commerciale. Prima Genova, adesso Napoli dove l'allenza con Msc è risultata strategica.
rita.fatiguso@ilsole24ore.com
Leadership asiatica
100mila
I container movimentati dall'operatore Cosco in un anno
500mila
Il complesso dei container movimentati dal terminal Co.na.teco
70 milioni
Il fatturato del 2007 di Cosco a Napoli
12%
Le prospettive del 2008 di crescita di Cosco a Napoli
18/12/2007