di Maria Luisa Colledani
Stretti in un abbraccio come i cerchi olimpici. La Giorgetti di Meda e la Trep&Trepiù di Birone di Giussano stanno lavorando all'arredo del Pangea Plaza di Pechino, cinque palazzi appesi al cielo come un dragone con vista sullo stadio olimpico. Una commessa che oggi vale 12 milioni di euro: un volano però che presto potrebbe coinvolgere anche altre imprese italiane.
Il centro, ideato dall'architetto della Taipei 101 C.Y.Lee, comprende tre costruzioni residenziali da 20 piani (192 appartamenti da 600 metri quadrati), un albergo da venti piani a sette stelle (il primo in Cina), una galleria di 400 metri che sarà la "via Montenapoleone" del Paese con i negozi del lusso internazionale e la torre principale, la testa del dragone, da 39 piani per uffici, museo d'arte ed eliporto. Il Pangea Plaza, progetto da un miliardo di dollari realizzato dalla Ac Morgan Investment Inc. e dalla Beijing Morgan Investment, avrà linee italiane e sarà il più lussuoso complesso commerciale e residenziale cinese, tanto che questi appartamenti hanno fatto esplodere il mercato immobiliare della capitale: un metro quadrato costa 10mila dollari.
Nel 2005 Miles Kwok, 39 anni, presidente della Ac Morgan, vede una pubblicità della Giorgetti sulla rivista americana "Robb Report", fa contattare l'azienda. La pubblicità è l'anima del commercio, lo sa bene un popolo che ha 5mila anni di storia. Il presidente Carlo Giorgetti, 74 anni, manda Arianna Borgonovo a Pechino per cercare il filo del futuro: «Fui ricevuta - ricorda la manager dell'area export - in una sede di dieci piani ricca di opere d'arte cinese: si erano innamorati dello stile Giorgetti». Poi, Mister Kwok sbarca a Meda: «La gioia con cui Kwok si rotolò sul nostro divano in velluto di seta rossa di Hermès e il suo gusto per i particolari - dice Carlo Giorgetti - mi fecero capire che potevamo lavorare insieme».
Chi Wing Lo e Ricardo Bello Dias realizzano tre model house da 220mila euro per gli appartamenti e i progetti da 25mila euro per le camere dell'albergo: Kwok affida la commessa alla Giorgetti e oggi Bello Dias lavora sul posto con 5 architetti del suo studio e 15 cinesi. «Ci siamo intesi subito - spiega il presidente Giorgetti -: i cinesi sono diretti, onesti, non li dobbiamo temere, a salvarci sono i dettagli del made in Italy». Ora, in Brianza, si lavora sodo: da Meda partiranno gli arredi delle 260 camere dell'albergo, che ospiterà le delegazioni del Comitato olimpico internazionale e i capi di Stato, e che è già tutto prenotato (a 1.500 euro a notte) per agosto. Un lavoro da 8-9 milioni di euro. A mano a mano che gli appartamenti saranno venduti (Bill Gates ha appena acquistato uno dei tre roof apartment da 1.200 metri quadrati con giardini pensili e laghetti artificiali, Richard Gere è in trattativa, e uno sarà la nuova abitazione di Kwok), Giorgetti realizzerà i mobili anche per quelle stanze. Che avranno altro made in Italy: le porte del Pangea Plaza sono firmate da Antonio Citterio, architetto che lavora per Trep&Trepiù, 130mila porte all'anno per 30 milioni di fatturato. «Entro marzo - dice Silvio Santambrogio, amministratore delegato dell'azienda - consegneremo 2.800 porte e 20mila metri quadrati di boiserie, per un valore di 3 milioni». Numeri cinesi, che potrebbero lievitare ancora. «Tra le decine di mail che arrivano quotidianamente dalla Cina quella della Ac Morgan era diversa», ricorda Arianna Borgonovo. Aveva ragione. E i suoi occhi si allungano in un sorriso che è già quasi Cina.
16/12/2007