Luca Vinciguerra
SHANGHAI. Dal nostro corrispondente
«Nel 2008 le attività cinesi del gruppo dovrebbero raggiungere il break-even». Andrea Guerra sfrutta la ricorrenza del decimo anniversario della presenza di Luxottica oltre la Grande Muraglia per dare un annuncio importante al mercato. «Pensavamo di farcela già quest'anno, ma dobbiamo ancora completare il write off di alcuni marchi, fare del training aggiuntivo, sostenere dei costi supplementari – spiega l'amministratore delegato di Luxottica Group –. Il 2008 sarà l'anno della svolta per il conto economico, ma anche un anno di espansione perché abbiamo in programma l'apertura di altri 25 negozi nel Paese. Inoltre potremmo anche realizzare qualche acquisizione sempre in ambito retail».
La società di Agordo è stata tra le prime aziende italiane a sbarcare in Cina nel 1997. È stata anche la prima società europea dell'occhialeria a possedere e controllare integralmente la propria produzione locale. Erano tempi in cui localizzare un impianto industriale in Cina non era una decisione da prendere a cuor leggero. Il primo stabilimento sorge nell'area industriale di Dongguan: da qui Luxottica inizia a produrre occhiali made in China destinati al mercato mondiale. Da allora, le dimensioni del gruppo sono aumentate progressivamente come dimostra la crescita del personale locale da 100 a circa 6mila dipendenti. Lo stabilimento di Dongguan è stato affiancato da un'altra fabbrica aperta sempre nella Provincia di Guangdong nel 2006.
Ma il passaggio più significativo sotto il profilo strategico è avvenuto un paio d'anni fa quando Luxottica ha deciso di mettersi anche a vendere gli occhiali in Cina. Al dettaglio e all'ingrosso. Per raggiungere questo obiettivo, il gruppo italiano ha varato una massiccia campagna acquisizioni che gli ha consentito di aprire circa 300 negozi nelle principali città. L'aggressione al mercato del Celeste Impero ha assorbito notevoli risorse finanziarie: negli ultimi tre anni, Luxottica ha investito in Cina 100 milioni di euro nella produzione, nella distribuzione e nell'acquisto di catene di negozi. Queste catene sono state recentemente accorpate, unificate e integrate sotto il marchio LensCrafters.
«Quando abbiamo deciso di vendere gli occhiali in Cina avevamo diverse opzioni. Decidendo di fare direttamente da soli, forse abbiamo scelto proprio quella più difficile. Ma è stata un'esperienza eccitante di cui ora iniziamo a raccogliere i frutti», spiega Guerra. Le cifre parlano da sole: Luxottica chiuderà il 2007 con un fatturato cinese (retail e ingrosso) di circa 70 milioni di euro destinato nei piani del gruppo a salire a 100 milioni nel 2008. Nel prossimo triennio, Luxottica conta di investire altri 15 milioni di euro per potenziare la muscolatura delle proprie attività oltre la Grande Muraglia.
13/11/2007