Collistar porta il made in Italy in Cina. Per la precisione nelle profumerie Sephora, a partire da luglio. «La nostra azienda – racconta Daniela Sacerdote, da 30 anni alla guida della società – ha intrapreso il percorso dell'internazionalizzazione già da parecchi anni, iniziando con l'Europa e proseguendo con il Medio Oriente. L'ingresso nel Far East risale al 2007, con Hong Kong. È stato subito un grande successo che ci ha spinto a proseguire con Taiwan e, successivamente, con la Malesia. Oggi i nostri prodotti sono esportati in 40 Paesi con grande successo: nel 2011 abbiamo chiuso con un fatturato estero in crescita del 51% rispetto all'anno precedente. Un bel boom e abbiamo prospettive molto buone».
Le vendite all'estero rappresentano circa il 34% del giro d'affari totale dell'azienda milanese – presente in circa 2.500 profumerie, nei grandi magazzini Coin e La Rinascente e in oltre 3mila punti vendita all'estero – che si aggira attorno ai 100 milioni di euro, secondo quanto risulta a Moda24.
«Abbiamo ritenuto che questo fosse il momento opportuno per fare il nostro ingresso in Cina – continua l'amministratore delegato – un Paese in cui il settore della cosmetica cresce annualmente con percentuali a doppia cifra. E abbiamo deciso di farlo con un partner di primo piano come Sephora, una catena che ci garantisce un'elevata copertura distributiva con circa 150 punti vendita sul territorio cinese e l'esperienza in un Paese così diverso da noi».
L'ingresso in Cina non è stato semplice: ci sono voluti più di due anni per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie quando di solito, per entrare in un nuovo mercato, bastano tre mesi, spiega Sacerdote. Ma non solo. «La commercializzazione dei nostri prodotti è stata preceduta da un attento studio del mercato per poter individuare le linee che maggiormente possano interessare i consumatori cinesi – aggiunge la top manager –. Sappiamo infatti quanto i cinesi prestino attenzione alla cura della pelle e siano sensibili al fascino e alla qualità del made in Italy».
Collistar infatti inizierà distribuendo una linea di trattamento Speciale corpo perfetto, una gamma di prodotti che ha rappresentato una delle chiavi di successo della marca nel mondo, e la linea uomo, «trattamenti – aggiunge Daniela Sacerdote – che in soli sei anni hanno raggiunto il primo posto nelle vendite in profumeria e che, ne siamo certi, riusciranno a conquistare ed affascinare anche i consumatori cinesi che hanno dimostrato di essere decisamente più rapidi rispetto agli uomini mediterranei nell'avvicinarsi all'uso regolare dei cosmetici».
Dall'autunno, poi, sarà introdotta anche la gamma Pelli ipersensibili della linea solare Speciale abbronzatura perfetta, per offrire la massima protezione dai raggi Uv, come richiede il mercato asiatico. Per il momento non saranno distribuite linee di make-up perché è un segmento che va studiato con attenzione, spiega Sacerdote, «ma non escludo che arriveremo anche lì. Il made in Italy affascina molto l'area asiatica».
E non solo. L'azienda – nata come divisione cosmetica della farmaceutica Zambeletti e, dopo anni di difficoltà, affidata a Daniela Sacerdote che l'ha rilanciata puntando su ricerca e innovazione con formulazioni e produzione 100% italiane – sta guardando ad altri Paesi emergenti come il Sud America.
«La Russia – continua l'amministratore delegato – è il nostro Paese di sbocco più importante. Siamo inseriti nella catena di cosmetica e profumeria L'Etoile e in profumerie di alto livello, ma va molto bene anche la Polonia. Speriamo che la Spagna si riprenda in un contesto, quello europeo, al momento un po' problematico. L'anno scorso abbiamo aperto una filiale in Olanda e stiamo facendo test in Sud America (Venezuela e Uruguay). Stiamo andando bene nei duty free, un canale molto interessante nel quale vogliamo continuare a crescere».
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