LIN BIAO, ASCESA E CADUTA DI UN RIVOLUZIONARIO

La fine di Bo Xilai ha lasciato il mondo a bocca aperta. Colpo di scena o esito scontato? L'armadio del Pcc è pieno di scheletri. Alcuni sono fantasmi silenti, rievocati all'occorrenza come spauracchi del regime. Altri sono finiti nel dimenticatoio perché appaiono indecifrabili. AgiChina24 propone ai suoi lettori una nota biografica su Lin Biao. La storia di un uomo che giunto a un passo dalla conquista del potere supremo, fu travolto in circostanze che tuttora restano misteriose e che forse costituiranno sempre un inquietante precedente nei giochi interni alla politica cinese.
di Valentina Caruso
Roma, 16 mar.- Lin Biao, passa alla storia come uno dei protagonisti delle lotte rivoluzionarie che caratterizzano i tumultuosi anni precedenti la nascita della Repubblica Popolare Cinese oltre che come uno dei più importanti capi militari dell'Armata rossa. Nato il 5 dicembre del 1907 a Wuhan, Hubei, da una famiglia di piccoli proprietari terrieri, a 18 anni si iscrive alla Lega della Gioventù Socialista e l'anno successivo all'accademia militare di Whampoa. Durante il primo decennio della RPC, nonostante gli incarichi di rilievo a lui affidati - vice presidente del consiglio militare rivoluzionario durante il primo quinquennio e vice premier, membro dell'ufficio politico e maresciallo nel 1955 - il suo ruolo rimane sostanzialmente marginale.
Nel 1959 ritorna da protagonista sulla scena politica in seguito alla caduta in disgrazia di Peng Dehuai, suo predecessore. Peng definisce il Grande Balzo in Avanti come "espressione di un fanatismo piccolo borghese", questa aperta critica al partito e, più in particolare al grande timoniere, gli costerà la condanna agli arresti domiciliari, fino alla morte , nel 1974. Lin Biao, ormai braccio destro di Mao, assume il controllo dell'Esercito di Liberazione popolare (APL) e si dà da fare per correggere la tendenza che vedeva nell'APL un esercito professionale, imponendo un modello da seguire per il rilancio dell'ardore rivoluzionario delle masse.
Lin ha un ruolo di fondamentale importanza nello stimolare il fermento rivoluzionario che contraddistingue gli inizi degli anni sessanta e che porterà alla Rivoluzione Culturale. E' il principale artefice, insieme a Mao, del movimento per l'educazione socialista e lo aiuta a gettare le basi di un vero e proprio culto della personalità, facendo stampare nel 1964 la prima edizione delle Citazioni del Presidente Mao, il celebre libretto rosso. Nel 1965 scrive Viva la guerra vittoriosa del popolo, in cui traspone il modello di guerriglia su scala mondiale.
Prima l'accusa di gauchismo , dopo di "destrista": inizia così il declino e la misteriosa scomparsa di Lin Biao. La Rivoluzione Culturale, oltre ad enormi disastri sociali ed economici, crea una forte spaccatura all'interno dell'organo centrale, i membri di quella che viene definita "linea capitalista", che si oppone alla "linea proletaria" di Mao, vengono condannati ed epurati. La Cina viene investita da un'ondata di anarchia che costringe i vertici a fare un passo indietro. Vengono chiamate le truppe per ristabilire l'ordine: sia gli organi governativi, che le banche, le scuole, le miniere sono sottomessi al controllo militare. La figura di Lin Biao inizia a tramontare. Lin non si dimostra infatti in grado di gestire a pieno la situazione e perde molti consensi, che cercherà di recuperare durante il IX Congresso del PCC, nel 1969.
Il Congresso proclama un nuovo statuto del partito, che consacra Lin Biao successore di Mao; nonostante questo la storia prenderà una piega diversa. L'equilibrio al potere tra i membri del vecchio Gruppo della Rivoluzione e i quadri del vecchio apparato, tra i quali lo stesso Lin Biao, è molto instabile. La sinistra maoista perde gradualmente terreno. Nel 1970 viene lanciata la campagna antigauchiste, di cui Lin sarà la vittima più illustre, ed inizia a trasparire il crescente disamore di Mao per Lin Biao.
Lin denuncia la sottomissione dei Comitati Rivoluzionari ai Comitati di Partito, creati durante la prima fase di "riorganizzazione" del IX Congresso e si dimostra distante dal desiderio di apertura verso il mondo occidentale espresso dal Partito. Sono probabilmente queste le divergenze che porteranno alla sua eliminazione.
Lin Biao muore tra 12 ed il 13 settembre del 1971 in un incidente aereo. Secondo la versione ufficiale Lin avrebbe voluto attentare alla vita di Mao e in seguito al fallimento del suo piano sarebbe stato costretto a fuggire. Proprio durante la fuga il suo aereo sarebbe precipitato in Mongolia. Le accuse nei suoi confronti non cessano dopo la morte: nel 1972 viene lanciata la campagna contro Lin Biao, accusato di tradimento, di aver esacerbato il culto della personalità per poter poi ridicolizzare Mao in un modo più efficace E alla fine del 1973 verrà accusato come "destrista" per conferire maggiore credibilità all'ala maoista.
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