''Quando Deng Xiaoping è stato ingiustamente accusato, lei è rimasta al suo fianco'' (Jiefang daily). ''Il figlio Deng Pufang è stato torturato e gettato dalla finestra di un palazzo dell'Università di Pechino. Da allora vive su una sedia a rotelle''(Shanghai daily). A pochi giorni dalla morte di Zhou Lin, terza moglie del leader dell'apertura economica Deng Xiaoping, la stampa cinese non fa mistero della vita dolorosa dei coniugi. Il Paese ha dedicato discreto spazio alle gesta – Zhou ha fatto anche molta beneficenza - della first lady che ha incarnato l'ideale di moglie di un grande leader. Forte e discreta, sempre presente nella vittoria come nella sconfitta. Da giovane Zhuo era una ragazza brillante e dal carattere ribelle formato nelle pieghe multiformi di un'infanzia anomala rispetto a quella delle sue coetanee. Nata nel 1916 con il nome di Pu Qiongying in una ricca famiglia della provincia dello Yunnan, molto piccola aveva seguito la madre in Vietnam, a Hong Kong e a Canton in seguito ai guai economici del padre, commerciante. Viaggi che hanno cambiato per sempre la sua vita. La sete di studio e di politica si è intrecciata con le vicende storiche della Cina, dall'invasione giapponese alla guerra civile. Dopo Hong Kong, Shanghai e Pechino – militando fin da giovanissima nelle file del Partito Comunista - si è trasferita a Yan'an, dove nel 1938 si è iscritta al Partito assumendo il nome di Zhuo Lin. Un anno dopo ha conosciuto l'uomo con il quale sarebbe rimasta fino alla morte. ''Allora studentessa ventitreenne, lavoravo nel dipartimento della pubblica sicurezza. Deng (dodici anni più vecchio di lei), commissario della divisione 129 del Balujun (l'esercito del Partito), mi veniva spesso a trovare'', ha raccontato la stessa Zhuo. ''Ma non mi sono accorta del suo interesse per me finché ha mandato un'amica a chiedermi di sposarlo. Al mio rifiuto – mi sentivo ancora troppo giovane - è venuto di persona. Parlandoci, mi sono resa conto che era un intellettuale e che in fondo avrei potuto accettare''. È nata così una storia d'amore fatta di profonda e intima comunicazione, e soprattutto dei gesti che nella cultura cinese legano una coppia indissolubilmente. Nei giorni scorsi, la storia d'amore di Zhuo Lin e Deng Xiaoping è rimbalzata sulla stampa locale come un romanzo stupendo a esempio per tutti. ''Subito dopo il matrimonio Zhou, una ragazza brillante e loquace, ha imparato a conoscere il temperamento cupo e taciturno di Deng, e ad amarlo in silenzio. Due caratteri opposti stretti in un'unione granitica''. Nei momenti di gloria, quando Deng era ai vertici politici e lei gli faceva da segretaria, lavorando fino a tarda notte. Negli anni della guerra di liberazione, quando Zhuo – che oltre ad amarlo condivideva con lui gli ideali politici - lo ha seguito tappa dopo tappa con i loro cinque figli pur nelle estreme difficoltà che una vita sul campo di battaglia comportava per una premurosa madre di famiglia. Infine negli anni tragici della Rivoluzione culturale, quando Deng è caduto in disgrazia. Pur addolorata dalle accuse mosse al marito, Zhuo gli è rimasta sempre accanto con piena fiducia. ''Ho vissuto così tanto tempo con lui e so che è un uomo retto'', diceva. ''In quegli anni di miseria – scrive la stampa ufficiale - si è presa massima cura di Deng cercando di preservare, nel poco che avevano, le sue abitudini''. Ecco allora che Zhou beveva l'avanzo del tè di Deng per riservargli sempre foglie fresche. Con pochi fili grezzi era riuscita a rammendare il maglione in cashmere regalatogli da un amico di Shanghai. Si occupava di tutti i dettagli della sua vita, dagli abiti il mattino presto alle pastiglie prima di dormire. Anche quando nel 1969 Deng, ormai settantenne, è stato mandato nella provincia del Jiangxi ad assemblare trattori con l'accusa di capitalismo, Zhuo – pur non godendo a sua volta di perfetta salute – lo ha seguito. Gli portava di nascosto una sedia perché si riposasse, ma lui continuava a lavorare perché – diceva - se si fosse seduto non si sarebbe più rialzato. Vivevano di piccole conquiste quotidiane. ''Insieme avevamo coltivato un orticello dal quale riuscivamo a ricavare verdura fresca. Ma ad innaffiarlo era sempre lui: faceva i lavori più pesanti per proteggermi''. Sempre insieme. Entrambi erano del segno del drago. Entrambi sono morti a 93 anni. Lui nel 1997, pochi mesi prima che Hong Kong venisse restituita alla Cina. Vedere Hong Kong e Macao tornare alla madrepatria era un suo sogno. A entrambe le cerimonie ha partecipato lei, profondamente commossa. ''Negli ultimi anni era serena rispetto alla morte. Ci ha chiesto funerali semplici, ha voluto che le sue ceneri fossero sparse nell'acqua come quelle del marito. Dalla morte di Deng, ogni anno nel giorno del suo compleanno spargeva fiori freschi nel cortile dicendo a voce alta 'Mi senti'?'', hanno raccontato i figli. Nel cortile della casa di Zhuo e Deng, una semplice dimora nel centro di Pechino, ci sono due piccoli pini l'uno intrecciato all'altro, come nell'atto di abbracciarsi. ''Negli ultimi anni della sua vita, Zhuo amava appoggiarsi a questi alberi. E ricordava…''
Marzia De Giuli