Di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 17 nov. - L'Italia è un Paese su cui scommettere non solo nel campo della cultura e delle arti, ma anche della scienza. E' il pensiero di Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, oggi a Pechino per inaugurare il sesto Forum Sino-italiano sull'Innovazione. Per la nascita di un nuovo modello di relazioni, il ministro ha sottolineato l'importanza di passare da un modello basato sulla cooperazione a uno fondato sulla collaborazione, cioè sulla "progettazione congiunta, che vale per la formazione, per la ricerca, per l'impresa e per la creazione di eco-sistemi finalizzati all'innovazione". Oltre agli episodi del passato lontano che legano Italia e Cina, tra cui cita i viaggi di Marco Polo e del gesuita Matteo Ricci in Cina, cita anche lo sviluppo degli ultimi decenni della Cina "che ha fatto uno straordinario salto di qualità passando da un modello rurale a un modello di seconda potenza industriale, scientifica e tecnologica nel mondo", in un percorso analogo a quello dell'Italia nello stesso periodo.
"Le nostre sfide sono sostanzialmente sfide comuni - ha poi aggiunto - Sono le grandi sfide di una popolazione che invecchia progressivamente, di una popolazione che chiede condizioni di vita migliori, welfare, istruzione, accesso al cibo e sostenibilità". Le opportunità per il futuro, continua il ministro, "si fondano su nuovi investimenti che sono investimenti sul capitale umano, sui nostri giovani, che dobbiamo stimolare di accrescere nelle nuove generazioni di studenti, di ricercatori e di imprenditori e sulle infrastrutture del sapere che costituiscono l'architettura della moderna società". L'Italia non è solo arte, ma anche innovazione industriale, ha poi continuato. "Tutte queste filiere hanno bisogno di non perdere di vista l'orizzonte storico-culturale su cui l'Italia si colloca, fondato su un senso di bellezza della dimensione storica e di bellezza che ci caratterizza" che può costituire "un contesto di creatività per quella economia della creatività a cui puntiamo e a cui i nostri giovani aspirano di partecipare diventandone assoluti protagonisti".
Giannini ha concluso il discorso elencando i tre pilastri su cui lavorare congiuntamente per la nuova fase del rapporto tra i due Paesi: "la libertà e la forza del sapere scientifico, perché la scienza è libertà e capacità riprodurre un avanzamento culturale in qualunque momento storico; la responsabilità della politica - ha continuato - perché è nostro compito dare gambe robuste al pensiero scientifico perché possa svilupparsi, e infine l'efficacia delle tecnologie, che sono un'automobile rapida ma se non c'è una saggezza di guida, gli altri due pilastri possono restare inefficaci". La cooperazione scientifica è stata al centro anche della giornata di ieri, con la visita all'Institute of High Energy Phisics (Ihep) di Pechino, a capo di una delegazione di scienziati e ricercatori, tra cui il Premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia. Assieme a una equipe di scienziati cinesi, guidata dal direttore dell'Ihep, Yifang Wang, si è discusso dello stato delle collaborazioni sino-italiane nei progetti scientifici di più alto profilo, tra cui il progetto Juno per lo studio dei neutrini nel sud-est della Cina, dove sono impegnati otto gruppi di scienziati, realizzato in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
La tappa a Pechino si è poi conclusa con l'inaugurazione dell'Istituto di Italianistica all'Università di Lingue Straniere Beiwai, dove si sono formati alcuni dei più importanti diplomatici cinesi degli ultimi decenni. Nel corso della cerimonia, è stato conferito al ministro Giannini il titolo di professore onorario dell'istituto. Di fronte agli studenti di italiano della Beiwai, il ministro ha tenuto un discorso sui legami tra Italia e Cina.
Le intese del Forum sull'innovazione
Tra gli accordi firmati da Cina e Italia in occasione del sesto forum sull'innovazione sino-italiano c'è il memorandum d'intesa tra National Natural Science Foundation of China (Nsfc) e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano che prevede il co-finanziamento di iniziative di cooperazione scientifica che verteranno su tre campi: i progetti congiunti di ricerca, lo scambio di ricercatori e i workshop bilaterali in attività di collaborazione nei campi di interesse reciproco e che prevede anche la ripartizione tra le due parti dei costi di ricerca e un momento di valutazione, di cadenza biennale, sui programmi in corso e sulla cooperazione. Il memorandum d'intesa firmato da Nsfc è il primo con l'Italia e rappresenta un passo importante anche per la cooperazione con i Paesi europei.
L'accordo tra Shanghai Institute of Satellite Engineering e Satellite e China Head Aerospace Technology, per la parte cinese, e il gruppo italiano Sitael prevede lo sviluppo di un centro di ricerca e sviluppo congiunto sino-europeo destinato alla progettazione e alla realizzazione di piattaforme di piccole dimensioni sensibili basate a propulsione elettrica. L'accordo tra China Vast Industrial Urban Development e Avio International Group prevede la cooperazione per una Aviation Industrial Town a Luancheng, vicino a Shjiazhuang, nella provincia nord-orientale cinese dello Hebei, per un progetto di realizzazione di velivoli per l'aviazione generale. Il gruppo Vast è uno dei primi in Cina a sviluppare città industriali su larga scala e sta operando a Luancheng per la realizzazione della città industriale per l'aviazione che coprirà una superficie di circa duecentomila metri quadrati e che prevede un investimento stimato in ottanta milioni di euro. Il progetto si concentrerà su agli aeromobili a due motori di piccole dimensioni e sulla produzione e il marketing di aerei acrobatici, e comprende l'istituzione di un'accademia per l'addestramento dei piloti di questo tipo di velivoli.
Tra i protagonisti degli accordi di questi giorni c'è anche l'agricoltura con l'accordo per trasferimento di tecnologia internazionale e per l'innovazione tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il dipartimento di scienze chimiche e tecnologia dei materiali lo Henan Productivity Promotion Center, sui principi di cooperazione "complementare, di condivisione, pragmatici e win-win" per promuovere la cooperazione e la comunicazione nel campo dell'agricoltura moderna e della sicurezza alimentare tra Cina e Italia ed esplorare le opportunità per la cooperazione tra l'istituto di ricerche sui polimeri e i biomateriali del Cnr e la controparte cinese per sviluppare programmi di ricerca congiunti. Altro accordo sui principi di cooperazione è stato poi quello sulla Technology Transfer Service Cooperation tra Lazio Innova Group e lo International Technology Transfer Network dell'Accademia delle Scienze cinesi (Ittn) per promuovere il trasferimento di tecnologia e la cooperazione sull'innovazione per facilitare la cooperazione tra le imprese innovative, gli istituti di ricerca e le università cinesi e del Lazio, e per i progetti di piccole e medie imprese dell'innovazione in diversi campi con particolare riferimento a quelli dell'aerospazio, delle scienze umane dell'attività culturali, delle digital creative industries, dell'agroalimentare, della green economy e della sicurezza.
17 NOVEMBRE 2015
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