Shanghai, 17 set. – The winner is Hsinchu. La contea, meglio nota come la Silicon Valley taiwanese per essere la patria di un parco scientifico che raggruppa ben 360 aziende high-tech, si è aggiudicata il Padiglione Taiwan per la cifra di 14,45 milioni di dollari, superando le offerte della contea di Miaoli e della Haur Luen Enterprise Co Ltd di Taichung. La notizia dell'affare è stata resa nota ieri, dagli stessi operatori del Padiglione (a curare le trattative, il Taipei World Trade Center) che hanno anche riferito che la somma supera di 1,32 milioni di dollari, il prezzo minimo previsto inizialmente. Chao Yuen-Chuan, Presidente e CEO di Taipei World Trade Center, si è detto "molto soddisfatto" del prezzo dell'accordo finale. Quale sarà la nuova collocazione del Padiglione? L'ipotesi più probabile è che venga ricostruito (con qualche leggera modifica in modo tale da adattarsi alle nuove funzioni) sul sito di una vecchia fabbrica di fertilizzanti chimici, per riqualificare l'area e adibirla a centro esposizioni e convegni. Questo quanto affermato da Wu Tsung-chi, che ha curato l'offerta da parte di Hsinchu.
Lo smantellamento del Padiglione è previsto subito dopo la chiusura dell'Expo (31 ottobre), mentre per l'inizio del 2011 è previsto l'avvio dei lavori per la ricostruzione. Le spese previste per lo smontaggio/montaggio si aggirano attorno ai 6,3 milioni di dollari e dovrebbero essere sborsate dal governo della città di Hsinchu e da alcune aziende taiwanesi, mentre per il trasporto marittimo la Yang Ming Marine Transport ha già reso disponibili 15,75 milioni di dollari. Oggi apparsa sulle prime pagine degli speciali dedicati all'Expo, la notizia ha attirato l'attenzione del pubblico cinese che, a poco più di un mese alla chiusura della manifestazione, si interroga sul destino dei Padiglioni e del sito dell'Expo. Secondo i regolamenti del BIE (Bureau International des Expositions), tutti i Padiglioni – ad eccezione di quello del Paese ospitante – devono essere demoliti alla fine dell'Expo. Tuttavia, nessun regolamento impedisce che il Padiglione sia ricostruito in un altro sito. Già qualche mese fa, i Padiglioni più popolari – tra cui quello italiano – avevano ricevuto le avances da parte dei governi di alcune province cinesi, desiderosi di accaparrarsi gli edifici-icona di quest'edizione dell'Expo.
Nel corso di una precedente intervista ad AgiChina24, il Commissario Generale Beniamino Quintieri aveva confermato l'interesse di diversi interlocutori cinesi nei confronti del Padiglione realizzato dall'Architetto Imbrighi; al contempo però aveva sottolineato la necessità di "formalizzare le diverse richieste, per presentare al Governo Italiano proposte puntuali con precisi dettagli sul luogo, l'uso e i costi delle operazioni di smontaggio e rimontaggio" che avrebbero dovuto essere coperte da parte cinese. Al momento Taiwan sembra essere il primo Padiglione ad aver trovato una nuova destinazione e nulla di certo si sa sul fronte italiano. Progettato da C.Y. Lee – lo stesso architetto della torre Taipei 101, l'edificio-icona di Taiwan – il Padiglione di Taiwan è uno dei più apprezzati all'interno del parco Expo. Di piccole dimensioni (appena 658 metri quadrati), il Padiglione è visitato in media da 4000 visitatori al giorno e in data 8 settembre ha festeggiato il traguardo di 500 milioni di visitatori. Le attrazioni principali sono un filmato 4D (pioggia e bolle di sapone a stupire il visitatore) sulle bellezze dell'isola di Formosa (che in portoghese significa appunto Isola Bella), la ricreazione virtuale del Festival delle Lanterne di Pingxi (celebrato il quindicesimo giorno del primo mese del calendario cinese, il Festival conclude i festeggiamenti per il Capodanno Cinese) e la cerimonia del tè.
di Giulia Ziggiotti
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