di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 21 nov. - Neppure l'Esercito Popolare di Liberazione cinese è sfuggito all'ondata di riforme decise dai leader nei quattro giorni di meeting a porte chiuse del terzo plenum la scorsa settimana. Spirito combattivo e obbedienza agli ordini del partito sono i requisiti fondamentali dei membri dell'Esercito Popolare di Liberazione, immutabili da sempre, ma qualcosa sta cambiando nell'apparato militare, diviso tra lotta alla corruzione e necessità di innovazione, punti fermi della linea impressa dal presidente cinese Xi Jinping alle Forze Armate.
Due le maggiori novità delle ultime ore. La prima riforma a cui andrà incontro l'esercito sarà sull'addestramento dei soldati, che dovranno "coltivare caratteristiche militari di alta qualità - si legge in un comunicato dell'esercito emesso ieri - che gli permettano di partecipare a una guerra e vincerla". Non solo proclami: il comunicato prevede materiali di insegnamento unificati, metodi innovativi di addestramento e un sistema a punti per la valutazione dei singoli con premi e penalizzazioni, in linea con lo schema generale di riforma dell'esercito che prevede una riduzione delle unità non combattenti e del personale civile all'interno dell'EPL, un approccio strategico più complesso e, appunto, un profondo rinnovamento nell'addestramento dei soldati.
Non sono solo i muscoli a essere importanti nell'esercito: ad acquistare sempre più importanza è internet. La seconda novità è l'istituzione di un sito web da parte dell'Aeronautica per reclutare on line i nuovi top gun: le nuove reclute dovranno avere meno di 19, se in possesso di un diploma di scuola superiore, e meno di 24 se in possesso di una laurea, per partecipare alle selezioni di ammissione all'Università dell'Aviazione nel Jilin, nel nord-est del Paese.
Negli ultimi tempi l'esercito ha fatto parlare di sé soprattutto per la lotta alla corruzione nei suoi ranghi. Alcuni giorni fa, il 5 novembre, erano usciti i primi risultati di una campagna lanciata a fine settembre dalla Commissione Militare Centrale, il massimo organo direttivo dell'esercito capeggiato dallo stesso Xi Jinping, contro le cattive abitudini dei membri delle Forze Armate, e che prendeva di mira i soldati vicini alla pensione o quelli in vista di promozione con un "check-up" anti-corruzione. In poco più di un mese sono stati individuati più di ottomila appartamenti e oltre 25mila veicoli posseduti in maniera illecita dal personale militare, che ha promesso di restituire i beni incriminati.
Riformare le Forze Armate per renderle più competitive e meno permeabili alla corruzione è una sfida ostica per Pechino, anche se le riforme 2.0 introdotte dal terzo plenum sembrano attecchire anche in questo settore. L'esercito ha istituito nei giorni scorsi una commissione interna per combattere la corruzione. I nuovi team inizieranno l'attività entro la fine dell'anno e dovranno "rendere chiaro che stanno portando avanti una missione appoggiata dallo stesso presidente Xi, dalla Commissione Militare Centrale e da tutta la leadership" ha dichiarato il generale Xu Qiliang, vice presidente della commissione. Un meccanismo di controllo, quello introdotto dall'organo direttivo dell'esercito, della cui efficacia molti già dubitano perché, come spiegava lo stesso Xu alcuni giorni fa, porterà molti soldati a indagare sui loro diretti superiori. Un compito decisamente arduo per le nuove squadre anti-corruzione -anche con l'endorsement del presidente in persona- in una realtà, quella delle Forze Armate cinesi, che non brilla per trasparenza, e che proprio per questo ha deciso in queste ultime ore di istituire dei portavoce per le sette unità principali.
21 novembre 2013
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