di Sonia Montrella
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Roma, 23 mag.- Dopo la tappa indiana, il premier cinese Li Keqiang èa Islamabad "per rafforzare l'amicizia e la cooperazione tra i duealleati" di vecchia data. Tradotto dal linguaggio diplomatico cinese, idue Paesi hanno siglato una serie di accordi di collaborazione neisettori chiave dell'economia, cultura, scienza e tecnologia. Ma èsull'energia, soprattutto, che il Pakistan ripone le maggiori speranze.Pechino lo sa bene e, per bocca del premier, promette una maggiorecooperazione per risolvere il problema della crisi energetica checostringe il Paese a tagli di corrente fino a 20 ore, che stannomettendo in ginocchio l'economia. Il power-cut ha scatenato una seriedi violente proteste e danneggiato le industrie chiave in una nazioneche deve già fare i conti con un altissimo tasso di disoccupazione,un'economia fiacca, povertà diffusa e frequenti spargimenti di sangue."La Cina e il Pakistan devono fare della produzione energetica unapriorità" ha commentato il premier cinese che nella capitale pakistanaha incontrato il presidente Asif Al Zardari e il primo ministroneo-eletto Nawaz Sharif, del Partito della Lega Musulmana, il quale hapromesso di risollevare l'economia.
"L'amicizia tra i due Paesi ha superato vari difficili test ed è orapiù preziosa dell'oro" ha osservato il premier. Il Pakistan fu tra iprimi paesi ad abbandonare Taiwan per schierarsi a favore dellaRepubblica Popolare di Cina negli anni 50' e da allora le due aperti siconsiderano alleate. Al momento gli scambi commerciali tra Cina ePakistan hanno raggiunto i 12 miliardi di dollari annui e secondo ledue parti sono destinati a toccare i 15 miliardi entro i prossimi dueanni.
Ma cosa ha da guadagnare la Cina? Prima di tutto "I duePaesi – ha dichiarato Li Keqiang - condividono una visione: connettendolo sviluppo cinese e quello pakistano, si può creare un corridoio economico congiunto che connette la Cina occidentale al Pakistan. Unprogetto che una volta realizzato farà il bene di tutto il Sud-Asia".Di Pechino, sicuramente. Lo scorso febbraio la Cina ha preso ilcontrollo delle operazioni nel porto di Gwadar. Una volta ultimato ilporto potrebbe aprire un corridoio economico dal Golfo attraverso ilPakistan fino alla Cina ed essere, inoltre, utilizzato dalla Marinacinese. In pratica, attraverso un ampliamento dell'autostradaKrarakorum, il porto fa tramite tra la Cina e lo stretto di Hormuz, nelMar Arabo, dove converge un terzo dei rifornimenti mondiali dipetrolio.
Una mossa che di certo non piacerà all'India, che teme che la Cinautilizzi il porto come base-navale nell'Oceano Indiano, offrendo alPakistan una 'marina in delega'. Nuova Delhi, prima tappa della visitadi Li da premier che proseguirà nei prossimi giorni in Europa, neigiorni scorsi ha stretto la mano alla Cina sulla proposta di trovareuna soluzione alla spinosa questione dei confini himalayani che duradal 1962, quando i due Paesi combatterono una guerra per la sovranitàdell'area. A Cina ebbe la meglio, ma non essendo i confini (Line ofActual Control) riconosciuti ufficialmente, la questione è ancoraaperta con frequenti surriscaldamenti delle temperature in quelle zonedi alta quota. L'ultimo una ventina di giorni fa, dopo lo sconfinamentodi 19 chilometri dei soldati cinesi.
Ma è il Pakistan il vero acerrimo nemico dell'India. I due paesihanno combattuto ben tre conflitti per il controllo del Kashmir el'amicizia tra Islamabad e Pechino non è vista di buon occhio oltrel'Himalaya.
Ma gli affari sono affari. Attualmente il Pakistan conta oltre10mila lavoratori cinesi e 120 imprese del Drago, molte delle qualiimpegnate in progetti di infrastrutture ed energia. Pechino ha poicostruito nel Paese due centrali nucleari e ha già firmato nero subianco un piano di costruzione di altri due reattori. La Cina èinoltre la principale fonte di armi per l'esercito pakistano, mentreIslamabad rappresenta una delle principali destinazioni dell'exportdegli armamenti cinesi, di cui della metà– secondo lo StockholmInternational Peace Reasearch Institute (SIPRI) nel 2008-2009 è statospedito proprio in Pakistan.
"Di solito non si effettuano visite di alto livello nelle fasi diconsolidamento di potere di un Paese, ma la Cina ha ritenuto che latappa in Pakistan fosse necessaria anche in questo momento ed è perquesto che abbiamo organizzato un incontro con il premier Nawaz Sharif"ha detto l'ex ambasciatore pakistano in Usa Tariq Fatemi.
"L'albero dell'amicizia sino-pakistana sta dando abbondanti frutti"ha commentato il premier cinese. Ma non tutti sono convinti del fattoche la Cina ha a cuore gli interessi dell'alleato. "La verità è chequesta presunta alleanza non ha portato nulla di positiva all'economiapakistana, e questa visita di due giorni vuole solo evitare di dare unoschiaffo in piena faccia al Pakistan dopo che il premier si era fermatotre giorni in India. Un chiaro segnale di come sta cambiando lapolitica estera cinese. " tuona il quotidiano di Islamabad ExpressTribune.
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