Di Eugenio Buzzetti
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Shanghai, 26 ago. - Dopo aver tentato in avvio un recupero, la borsa di Shanghai torna a precipitare nonostante tutti gli interventi delle autorita' cinesi. Con i riflettori di tutto il mondo puntati su Shanghai la borsa ha aperto con un guadagno dello 0,53% ma ora chiude a -3,63% a quota 2.851,88. Male anche il secondo mercato cinese: lo Shenzen cede il 3,02% a 1.696,20 punti.
Questa la situazione dopo il tonfo dell'8,49% di lunedi, quello di ieri del 7,63%, numeri da panico che hanno indotto la Peaople Bank of China (Pboc) a tagliare di un ulteriore 0,25% (la quinta riduzione da novembre scorso) i tassi di interesse, scesi al 4,6% e a ridurre dello 0,50% le riserve obbligatorie delle banche, una mossa che aumenta la massa monetaria che gli istituti posono dare in prestito.
26 AGOSTO 2015
Borse: martedì da incubo
a Shanghai, -7,6%
Pechino, 25 ago. - Shanghai ancora in caduta libera, oggi, dopo il record negativo di ieri. L'indice Composite ha chiuso in perdita del 7,63%, scendendo per la prima volta, quest'anno, sotto i tremila punti, fermandosi a quota 2964,97, ai minimi da dicembre scorso. In pesante calo anche anche Shenzhen, che oggi cede il 7,04% in chiusura. Con il risultato di oggi, l'indice Composite segna le peggiore performance in quattro giorni consecutivi dal 1996, con una perdita del 22%. Oltre duemila titoli hanno toccato il limite massimo giornaliero di perdite del 10%: tra questi, i titoli legati ai giganti di Stato dell'energia, come China National Petroleum Corporation e Sinopec. In forte ribasso anche i titoli bancari come Citic e Bank of Communications, che hanno registrato perdite per il 9,5%. Industrial & Commercial Bank of China, il maggiore istituto bancario cinese, ha segnato un calo del 5,1% in chiusura.
Il panico ha caratterizzato la giornata di oggi nonostante l'intervento della banca centrale per ridare fiducia sulla liquidità del sistema. Gli investitori sono preoccupati anche dai dati dell'economia, che segnalano un rallentamento più ampio di quanto emerge dai dati ufficiali e dalle speculazioni su possibili misure di stimolo alla crescita da parte del governo. La People's Bank of China ha operato oggi una nuova iniezione di liquidità nel sistema finanziario da 150 miliardi di yuan, pari a 23,4 miliardi di dollari, l'operazione di rifinanziamento a breve di maggiore entità da gennaio 2014. La banca centrale cinese ha poi iniettato altri 110 miliardi di yuan attraverso veicoli di rifinanziamento nel medio termine, che permetteranno alle banche di ottenere prestiti usando le azioni come collaterali. Nonostante l'iniezione di liquidità, lo Shibor, il tasso di riferimento per il prestito interbancario, è salito ai massimi degli ultimi quattro mesi, all'1,879%.
Gli effetti del calo della Borsa di Shanghai sono stati limitati, rispetto al generale crollo di ieri, sulle piazze asiatiche. Oltre a Shanghai, anche Tokyo ha chiuso in perdita: il Nikkei ha ceduto in chiusura quasi quattro punti, fermandosi a quota -3,96%, mentre Seul ha rimbalzato, chiudendo a +0,92%. In aumento anche Sydney, che ha terminato la seduta a +2,72%. Il crollo di oggi, secondo gli analisti, è anche un segnale che tra gli investitori è ancora diffuso un sentimento di panico per la mancanza di misure a sostegno dei mercati da parte del governo, che in molti si aspettavano alla fine della scorsa settimana, la peggiore da giugno scorso con perdite del 12% circa alla Borsa di Shanghai. Attualmente, le piazze cinesi hanno perso circa il 20% ad agosto - e il 42% dal picco raggiunto il 12 giugno scorso, prima dello scoppio della bolla - e potrebbero chiudere il mese con la peggiore performance degli ultimi sei anni.
25 AGOSTO 2015
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