Damasco - Convogli carichi di cibo e medicinali tenteranno oggi di portare aiuti alle zone assediate in Siria, il primo test verso un cessate il fuoco inizialmente previsto per venerdi'. Dall'annuncio fatto a Monaco la settimana scorsa, infatti, le prospettive reali per una cessazione delle ostilita' si sono scontrate con un inasprimento delle violenze sul campo.
La Croce Rossa siriana ha annunciato che un centinaio di camion con farina e altri generi alimentari tenteranno di raggiungere 5 aree assediate. Una quarantina di mezzi punteranno su Moadimayet al-Sham, cittadina sotto controllo dei ribelli vicino Damasco, accerchiata dalle forze governative. Altri 35 veicoli si recheranno a Madaya e Zabadani, altre due cittadine assediate vicino alla capitale, mentre altri 29 camion si muoveranno verso Fuaa e Kafraya, nella provincia nord-occidentale di Idlib, circondate dai ribelli. Secondo le Nazioni Unite, mezzo milioni di siriani vivono sotto assedio.
Martedi', Damasco aveva approvato l'invio di aiuti anche verso altre due aree, il distretto di Kafr Batna, fuori Damasco, e Deir Ezzor, nell'est del Paese ma non e' chiaro come riusciranno a passare attraverso il territorio controllato dall'Isis.
A Damasco si trova l'inviato speciale dell'Onu, Staffan de Mistura, che ha chiesto la garanzia che possano partire i convogli alimentari diretti alle città assediate dalle forze del regime e dei gruppi armati. "I convogli umanitari sono pronti, non è possibile più rinviarli costantemente e con varie scuse". Ma il suo obiettivo è piu' ampio: De Mistura vuole l'impegno del governo siriano al rispetto del cessate-il-fuoco, concordato da Usa e Russia; e punta a mantenere invariato l'obiettivo di riunire di nuovo il prossimo 25 febbraio, o prima, a Ginevra le parti, in modo da riprendere il negoziato di pace cominciato alla fine di maggio.
Intanto si rialza la tensione tra Russia e Turchia sul palcoscenico della guerra in Siria.
All'indomani dei sanguinosi bombardamenti di due ospedali, il governo turco ha accusato la Russia di "crimini di guerra". Immediata la reazione di Mosca che ha respinto "categoricamente" le accuse. L'Onu ha ricordato che l'attacco deliberato contro gli ospedali costituisce un crimine di guerra, in base al diritto umanitario, anche se ha riconosciuto che e "ancora non e' chiaro se (gli attacchi di lunedi') siano stati intenzionali"; di certo "l'enorme numero di questi incidenti genera interrogativi sul fallimento delle parti in conflitto in Siria a rispettare la protezione speciale che richiedono le strutture mediche e il suo personale".
Secondo fonti del governo, Damasco è "piu' che pronto" a tornare a Ginevra per nuovi colloqui "senza precondizioni e per rimanere li' tutto il tempo necessario". Una nuova riunione tra De Mistura e le autorità siriane è prevista per le 15 ora italiana. Insomma la diplomazia continua a lavorare: anche perche', ha ribadito ancora oggi il diplomatico italo-svedese, se il piano negoziale non produce risultati si passa al piano 'B', il conflitto. "Noi ci auguriamo che questo piano 'B' non abbia mai realizzazione, che sia semplicemente un messaggio di avvertimento dall'una all'altra parte. La Siria - ha aggiunto - non puo' piu' sostenere una guerra, dopo 5 anni e quasi 300mila morti, con tutto quello che ne deriva per la regione e anche per noi tutti, l'Europa". (AGI)