Bufera su Facebook, sotto inchiesta per violazione privacy
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Bufera su Facebook, sotto inchiesta per violazione privacy

Bufera su Facebook, sotto inchiesta per violazione privacy

Bufera su Facebook, sotto inchiesta per violazione privacy
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(AGI) - New Delhi, 2 lug. - In Gran Bretagna, un'authorityindipendente cerchera' di capire se ci sia stata violazionedella privacy nel controverso studio condotto da Facebook sulcontagio delle emozioni. La notizia e' uscita la scorsasettimana: nel 2012, per una settimana, Facebook manipolo' ilflusso di scambi di messaggi di 700.000 utenti, usati comecavie del tutto inconsapevoli, per condurre uno studio sul"contagio emozionale". Dopo la bufera, Facebook ha chiestoscusa, ma comunque ha tenuto a precisare che i test eranolegali, visto che l'utente acconsente in maniera automatica apartecipare a esperimenti sociologici quando si iscrive. Da NewDelhi, il capo operativo del colosso, Sheryl Sandberg, oggi haanche precisato che ci sono stati errori di comunicazione:"Abbiamo comunicato davvero malamente su questo argomento", hadetto, precisando che Facebook considera la privacy "davveroseriamente". Obiettivo della ricerca era verificare quanto il tono deimessaggi inviati e condivisi attraverso il social network siain grado di modificare le emozioni di chi li riceve. Perl'esperimento, Facebook ha alterato l'algoritmo usato per'postare' messaggi agli utenti finali. Lo studio, condotto daricercatori oltre che del social network della CornellUniversity e della University of California di San Francisco,ha voluto verificare se il numero di termini positivi onegativi nei messaggi riusciva ad influenzare in un senso od inun altro gli aggiornamenti dello status di chi li riceveva. Ineffetti, dopo l'esposizione ai testi manipolati le 700.000'cavie' modificavano il loro status esattamente a seconda deltono dei messaggi positivi. In precedenza erano gia' stati condotti studicomportamentali sulla base dei dati raccolti su Facebook, ma siera semplicemente analizzato il flusso naturale e non, come e'stata fatto in questa occasione per la prima volta, alterando idati per registrare le reazioni. Stavolta molti si sono chiestise sia etico un tale tipo di test e soprattutto se il socialnetwork, che ha 1,2 miliardi di utenti in tutto il mondo, abbiala capacita' di influenzare gli umori e le emozioni dellagente. L'authority britannica, l'Ufficio del Commissario perl'Informazione, ha fatto sapere che vuole saperne di piu' e sie' messo in contatto con l'ente preposto alla protezione deidati, in Irlanda. La sede europea di Facebook e' a Dublino, ilche significa che alle sue operazioni in Europa si applicano leleggi comunitarie, non quelle statunitensi. (AGI).
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