Arriva un credito d'imposta per le imprese italiane che potrebbero subire una doppia imposizione con la web tax. Lo prevede la nuova versione dell'emendamento alla manovra a prima firma del presidente della commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, depositato in commissione Bilancio del Senato.
"Ai soggetti che, direttamente o mediante stabile organizzazione, effettuano" prestazioni di servizi tramite mezzi elettronici, si legge nell'emendamento, "spetta un credito d'imposta pari all'imposta" del 6% applicata, utilizzabile in compensazione. Secondo quanto si apprende, l'emendamento Mucchetti potrebbe essere nuovamente riformulato in modo tale da assicurare che la nuova imposizione non penalizzi le imprese e, eventualmente, anche i consumatori italiani.
In questa versione del testo, si prevede che l'imposta con aliquota al 6% si applichi al valore di ogni singola transazione, ovvero il corrispettivo dovuto al netto dell'Iva, e sia dovuta indipendentemente dal luogo di di conclusione della transazione. Entro il 30 giugno 2018 un decreto del ministero dell'Economia stabilirà le prestazioni di servizi a cui si applica la web tax che non scatterà, comunque, prima del 1 luglio 2018.
L'Agenzia delle Entrate richiamerà i soggetti non residenti, ''senza stabile organizzazione nel territorio dello Stato'' che nel corso del semestre abbiano effettuato più di 1.500 operazioni per un importo complessivo superiore a 1,5 milioni di euro. In caso di mancati versamenti dell'imposta scatteranno sanzioni amministrative dal 120 al 240% dell'ammontare del tributo dovuto con un minimo di 250 euro. In caso di versamento inferiore al dovuto, si applica la sanzione dal 90 al 180% della maggiore imposta dovita con un minimo di 250 euro.