AGI - America Party, il nuovo partito politico lanciato da Elon Musk, non piace a Wall Street e agli investitori, che guardano con sospetto alle "distrazioni" del patron di Tesla e temono un’escalation nella sua disputa pubblica con il presidente Usa Donald Trump, che ha prontamente definito l’ultima idea del manager "ridicola". Il risultato è che Tesla affonda in Borsa perdendo oltre il 7% e il consiglio di amministrazione è sotto pressione.
Nel weekend dell’Independence Day, con l’ennesima mossa a sorpresa, il CEO di Tesla ha annunciato il nuovo soggetto politico che, nelle sue intenzioni, dovrebbe fronteggiare Repubblicani e Democratici alle prossime elezioni e scardinare gli equilibri. L’obiettivo dichiarato è ridurre il debito pubblico e tagliare gli sprechi, portare riforme tecnologiche e militari, agire come ago della bilancia in un Congresso diviso, promuovere libertà economica, espressione e natalità e integrare le criptovalute nella politica.
Ma l’ambizioso progetto, per ora, non sembra riscuotere successo. Alla riapertura del mercato USA, dopo il weekend festivo lungo, il titolo Tesla crolla. Secondo gli analisti, le ragioni sono chiare: la notizia della creazione di un nuovo partito politico peggiora ulteriormente i rapporti con Trump e con l’amministrazione repubblicana ed è l’ennesima distrazione per Musk, che non riesce a concentrarsi sulle sfide operative di Tesla, tra cui robotaxi e quote di mercato in Europa e Asia, già messe alla prova dal calo delle vendite.
Tesla sotto pressione dopo i contrasti con Trump
Trump, un tempo alleato di Musk, aveva minacciato di tagliare miliardi di dollari di sussidi pubblici alle aziende del magnate dopo che, all’inizio di giugno, la loro faida era sfociata in un vero e proprio scontro sui social media, facendo crollare il valore di mercato di Tesla di 150 miliardi di dollari in un solo giorno.
La mossa politica di Musk arriva pochi giorni dopo che Tesla ha registrato il secondo calo consecutivo nelle consegne trimestrali, mettendo sotto pressione il titolo, che ha perso il 35% da quando ha toccato il massimo storico a dicembre ed è il peggiore tra i titoli delle "magnifiche sette" nel 2025. Tesla dovrebbe consegnare più di un milione di veicoli nel secondo semestre per evitare un nuovo calo delle vendite annuali, un obiettivo difficile da raggiungere a causa dell’incertezza economica, dei dazi e del contraccolpo generato dalle posizioni politiche di Musk.
Il ruolo del cda sotto osservazione
L’azienda potrebbe perdere oltre 80 miliardi di dollari di capitalizzazione se il trend negativo dovesse proseguire. L’ultima iniziativa di Musk solleva anche interrogativi sul ruolo del consiglio di amministrazione di Tesla, che, secondo alcuni osservatori, avrebbe dovuto limitare o rimuovere l’amministratore delegato.
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