AGI - Un altro simbolo del made in Italy passa di mano. Stavolta a cambiare bandiera è la Bialetti, simbolo italiano del caffè.
UO Octagon ha sottoscritto due contratti di compravendita per l’acquisto complessivamente del 78,56% del capitale di Bialetti. A seguito del closing, spiega una nota, scatterà un'Opa obbligatoria sulle restanti azioni. Il valore implicito dell’acquisto delle partecipazioni in Bialetti risultato non inferiore a 42.634.000 euro conseguentemente il corrispettivo dell’Opa sarebbe non inferiore a 0,467 euro per azione.
Anche dopo il closing, il Gruppo beneficerà dell'apporto manageriale di Egidio Cozzi in qualità di amministratore delegato in continuità con la precedente gestione.
"Oggi Bialetti è un'azienda più solida, forte di una visione strategica chiara e di un marchio riconosciuto a livello globale - ha detto Cozzi - Questo traguardo è il risultato di un impegno costante, della determinazione del nostro team e della fiducia riposta in noi dagli stakeholder. Con l'ingresso di NUO si apre un nuovo capitolo, ricco di opportunità: continueremo a investire in innovazione, internazionalizzazione e autenticità, mantenendo sempre al centro la passione per il caffè e l'eccellenza del made in Italy".
"Ho acquistato questo meraviglioso marchio più di 30 anni fa. Bialetti oggi è una realtà internazionale con un grande potenziale". Lo afferma Francesco Ranzoni, presidente del Consiglio di amministrazione di Bialetti Industrie, commentando l'acquisto del marchio da parte di Nuo Capital. E ha aggiunto: "In questi anni abbiamo attraversato momenti storici complessi, ma con passione, dedizione e spirito di squadra siamo sempre riusciti a guardare avanti e a far crescere l'azienda. L'ingresso di Nuo rappresenta ora una leva strategica per rafforzare ulteriormente il brand e consolidarne il posizionamento sui mercati esteri".
Il 18 aprile il Cda per "la continuità aziendale"
Bialetti Industrie rende noto che "in data 18 aprile il consiglio di amministrazione si riunirà al fine di effettuare eventuali ulteriori valutazioni in merito al presupposto della continuità aziendale inclusa nel progetto di bilancio d'esercizio e nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, approvati dal Consiglio di Amministrazione stesso in data 14 aprile 2025".
Il titolo schizza in Borsa
Dopo l'annuncio della vendita, il titolo in Borsa, nella giornata del 16 aprile, ha segnato un rialzo pari al 60,57% a 0,448 euro, avvicinandosi al corrispettivo dell'Opa non inferiore a 0,467 euro per azione.
Come nasce la Moka e perchè si chiama così
Nel 1933, Alfonso Bialetti dà vita alla Moka Express: rivoluzionerà il modo di preparare il caffè a casa, accompagnando il risveglio di generazioni di italiani e facendo dell’azienda, grazie anche all’ambizione del figlio Renato, uno dei principali produttori italiani. Il nome? Deriva dalla città di Mokha nello Yemen, una delle prime e più rinomate aree di produzione del caffè.
A rendere iconica la Moka trasformando Bialetti in un brand di successo è anche "l'omino con i baffi" nato dalla matita di Paul Campani, che dopo aver accompagnato generazioni nel "Carosello" oggi è presente su tutti i prodotti dell'azienda.