AGI - UniCredit ha sorpreso i mercati con l’acquisizione di circa il 4% del colosso assicurativo Generali. Secondo quanto precisato dall'Ad UniCredit, Andrea Orcel, l’acquisto sarebbe esclusivamente legato a "motivazioni di carattere finanziario", considerato il recente rialzo del titolo Generali, che ha superato i 30 euro per azione, il livello più alto dal 2007.
UniCredit, questo pomeriggio, in un comunicato ha chiarito di detenere una partecipazione di circa il 4,1% nel capitale sociale di Generali, acquisita nel tempo sul mercato. E che "la quota è un puro investimento finanziario della banca che supera in modo significativo le sue metriche di rendimento e ha un impatto trascurabile sul CET1. Una quota addizionale pari a circa lo 0,6% è detenuta come sottostante dell'ordinaria attività per i clienti e relative coperture".
La banca guidata da Orcel ha anche sottolineato di “non avere alcun interesse strategico in Generali” e di voler rimanere “pienamente concentrata sull'esecuzione del piano UniCredit Unlocked, sull'offerta di scambio in corso su Banco BPM e sull'investimento in Commerzbank".
L’operazione, anticipata ieri sera dal Sole 24 Ore, alimenta anche speculazioni sulle dinamiche di potere in vista dell’assemblea degli azionisti del Leone dell’8 maggio: potrebbe influenzare la potrebbe influenzare la riconferma dell'amministratore delegato Philippe Donnet per un quarto mandato.
L'assemblea delle Generali potrebbe vedere una battaglia tra Mediobanca, che sostiene Donnet, e altri due investitori che hanno tentato senza successo di scalzarlo nel maggio 2022. Questi azionisti di peso come Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, la holding di Leonardo Del Vecchio, potrebbero tentare di proporre un nuovo candidato alla guida del gruppo. Si vedrà. La tempistica dell'operazione solleva comunque interrogativi, dato il risiko bancario in atto.
A novembre Mps ha lanciato l'Ops su Mediobanca, principale azionista di Generali con il 13,1%. Nel frattempo, UniCredit rimane impegnata su più fronti: la sua offerta pubblica di scambio per Banco BPM e le mire su Commerzbank. L'acquisizione di Banco BPM, valutata 10,1 miliardi di euro, ha incontrato la resistenza della banca stessa e del governo Meloni. Anche in Germania, UniCredit non ha la strada spianata: il governo tedesco ha espresso forti perplessità dopo il blitz con cui la banca guidata da Orcel è salita al 28% di Commerzbank. La mossa è stata definita da Berlino "inappropriata" e "non coordinata".