Pagamenti in ritardo dell'assegno unico, ma solo per alcuni. Ecco per chi e come fare per averlo
- Una famiglia con due figli
AGI - Nel 2025 c’è innanzitutto una novità: l’Assegno Unico Universale (Auu) non impatterà più nel calcolo dell’Isee ma solo nella parte relativa all’assegnazione del bonus nido (contributo riservato a chi ha un figlio di massimo 3 anni d’età che frequenta un asilo nido pubblico o privato). Ma è buona norma ricordare come funziona e cosa bisogna fare per averlo.
Per le famiglie che già lo ricevono ci sarà poco o nulla da fare, se non aggiornare l’Isee su cui si basa l’importato erogato entro il 28 febbraio. In questo caso non sarà infatti necessario presentare una nuova domanda (che sarà rinnovata automaticamente).
In caso ci si scordasse di aggiornare l’Isee l’assegno verrà erogato con l’importo minimo e ci sarà tempo fino al 30 giugno per presentare la Dichiarazione sostitutiva unica. L’assegno sarà così ricalcolato e l’Inps accrediterà eventuali arretrati.
Si parla di Assegna Unico Universale perché tutti ne hanno diritto, indipendentemente dalla condizione lavorativa (occupati e disoccupati) e senza limite massimo di reddito.
L’assegno unico e universale viene riconosciuto
L’Inps ha comunicato le date di pagamento dell’assegno unico e di altre prestazioni, mantenendo nel 2025 un calendario simile a quello già utilizzato nel 2024. Come lo scorso anno il contributo arriverà alle famiglie subito dopo la metà del mese di riferimento per coloro che lo prendono da tempo. Per i nuovi assegnatari o per chi nell’ultimo mese ha apportato modifiche al proprio nucleo familiare i tempi saranno più lunghi e servirà attendere fino a fine del mese.
Se la situazione Isee non è variata rispetto all’anno scorso e l’Inps possiede tutti i dati necessari per erogare la misura di sostegno non è più necessario presentare la domanda. Rimane però l'obbligo di fare domanda in caso di
L’assegno va da un minimo di 57 euro ad un massimo di € 200 per ogni figlio minorenne a carico. Per i figli a carico di età tra i 18 e i 21 anni, gli importi variano da un minimo di 28 euro al mese ad un massimo di € 97.
Per chi ha 4 o più figli a carico, è riconosciuta una maggiorazione forfettaria pari a 150 euro al mese per nucleo familiare ma altre maggiorazioni interessano le mamme under 21, i genitori vedovi o per chi è affetto da disabilità.
La domanda può essere presentata online sul sito dell’Inps a partire dal primo gennaio di ogni anno e ha validità per il periodo che va da marzo dell’anno in corso a febbraio dell’anno successivo.
Per farne richiesta sul sito dell’Inps è necessario loggarsi utilizzando le proprie credenziali (SPID o CIE o CNS).
Per presentare la domanda è necessario avere con sé: