AGI - Scuole, sanità e trasporti si fermano per lo sciopero generale indetto da CGIL e UIL contro la manovra di bilancio 2025. Lo sciopero coinvolge numerosi settori pubblici e privati, con eccezioni per il trasporto ferroviario e le merci su rotaia. Originariamente previsto per una durata di otto ore, lo sciopero dei trasporti è stato ridotto a quattro ore tramite un provvedimento di precettazione firmato dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, per limitare i disagi ai cittadini Per la precettazione, Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, che guida la manifestazione a Roma, ha criticato il governo e il ministro Matteo Salvini, sostenendo che il diritto di sciopero è stato limitato. Per Landini l'attuale manovra economica taglia fondi a settori chiave come sanità e istruzione, favorendo la privatizzazione e penalizzando i lavoratori, che vedono ridotto il loro potere d'acquisto. Ha sottolineato che i lavoratori pubblici, con aumenti salariali insufficienti rispetto all'inflazione, non possono accettare passivamente questa situazione.
Veniamo ai dettagli dello stop nei trasporti. Nel Trasporto pubblico locale (TPL) autobus, tram e metro si fermano per 4 ore, dalle 9:00 alle 13:00, con fasce orarie garantite che variano da città a città. Nel settore aereo sono stati cancellati circa 70 voli nazionali, con fasce di garanzia per i voli essenziali (7-10 e 18-21). Quanto alle autostrade, il personale è in sciopero dalle 22 del 28 novembre alle 22 del 29. Taxi servizio sospeso. Trasporti navali, adesioni variabili in base al territorio.
Landini: "Più di 500 mila in piazza, è il momento di rivoltare l'Italia come un guanto
"Più di 500.000 persone in piazza in tutta Italia". Così il leader della Cgil, Maurizio Landini oggi alla manifestazione a Bologna. "La risposta che sta arrivando per le notizie che abbiamo dalle piazze di tutto il paese è una giornata di mobilitazione come da tempo non si vedeva e per quello che ci riguarda questo significa non limitarci alla protesta oggi. Oggi inizia un percorso di mobilitazione per rivoltare come un guanto questo paese", ha detto ancora Landini. "Basta ingiustizie, basta precarietà", ha aggiunto. "È il momento di rivoltare questo paese come un guanto perché le ingiustizie hanno raggiunto un livello non più sopportabile". "Noi vogliamo rivoltare come un guanto questo paese e per farlo - ha aggiunto Landini - c'e' bisogno della partecipazione di tutte le persone e la rivolta sociale per noi significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un'altra parte di fronte alle ingiustizie, anzi deve passare l'idea che il problema mio è il problema di tutti e che solo mettendoci insieme possiamo cambiare questa situazione".
Le manifestazioni nelle varie città
Sono molteplici le testimonianze che arrivano da tutta in Italia, tra cortei, manifestazioni e ritrovi.
Bologna
"È il momento della rivolta sociale". Viene riportato cosi', sui gilet dei partecipanti, lo slogan della manifestazione che Cgil e Uil hanno organizzato a Bologna. Centinaia di persone si sono radunate nel capoluogo emiliano per dare avvio al corteo che unisce Porta Lame e piazza Maggiore. Presente alla manifestazione anche una delegazione corposa delle lavoratrici de La Perla, azienda di intimo in crisi da tempo e con decine di posti di lavoro a rischio.
Torino
Disordini tra forze dell'ordine e manifestanti durante il corteo organizzato in occasione dello sciopero generale promosso dai sindacati. Le parti sono venute a contatto nei pressi della stazione di Porta Nuova, con gli agenti che hanno respinto gli antagonisti intenzionati a raggiungere i binari. Durante il corteo sono state bruciate alcune foto della premier Giorgia Meloni, di Matteo Salvini e del ministro della Difesa Guido Crosetto.
Sono oltre 20mila, secondo Cgil e Uil, le persone scese in piazza a Torino per la manifestazione regionale contro la manovra di bilancio del governo. Il corteo, formato da lavoratori e pensionati, ha percorso le strade del centro fino a raggiungere piazza Castello, dove sono intervenuti delegati dei trasporti, della sanità, del commercio e del settore metalmeccanico e un lavoratore della Diageo, la multinazionale di Santa Vittoria d'Alba, nel Cuneese, leader mondiale nel settore delle bevande alcoliche, che ha annunciato licenziamento dei 380 dipendenti.
"Una grande giornata di sciopero, abbiamo risultati molto positivi dai luoghi di lavoro. Torino e il Piemonte non accettano che il governo cancelli il lavoro, non accettano che si continui solo con il lavoro precario". Ad affermarlo, il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo. "Vogliamo gli aumenti salariali per i lavoratori - spiega - ne hanno diritto visto che pagano il 90% dell'Irpef insieme ai pensionati. Le iniziative continueranno, ora rinnoviamo i contratti e contrastiamo la precarietà, anche con i referendum che ci saranno".
Napoli
Il corteo è stato aperto dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Davanti allo striscione che sintetizza il perché dello sciopero "per cambiare la manovra di bilancio", un gruppo di lavoratori travestiti da fantasma, sul telo bianco la scritta "No a lavoratori fantasma" e al loro fianco una foto del ministro Matteo Salvini, con una parrucca e la scritta "Precetto la qualunque".
Cosenza
Sono migliaia, secondo stime sindacali, le persone che a Cosenza partecipano alla manifestazione. Stamattina presto si sono messi in viaggio circa 30 pullman da tutta la regione "per esprimere - dicono i sindacati - netta contrarietà alle scelte inique del governo, espresse plasticamente in questa manovra finanziaria". Alta l'adesione, secondo le due confederazioni, nelle aziende. Centinaia di manifestanti, sotto una pioggia battente, si sono radunati a piazza Kennedy per raggiungere piazza Carratelli dove parleranno Mariaelena Senese, segretaria generale della Uil Calabria, e Andrea Borghesi, segretario generale del Nidil Cgil.
Cagliari
Sono circa 1.500, secondo le forze dell'ordine, e circa il doppio per i sindacati, le persone che si sono mosse a Cagliari per la manifestazione di protesta promossa anche in Sardegna da Cgil e Uil. Il corteo, accompagnato da bandiere, striscioni e dal suono di fischietti, è partito da piazza Garibaldi e ha percorso le vie del centro cittadino. Tra i manifestanti ci sono anche i lavoratori della Portovesme. La tappa finale è stata la piazza del Carmine. In base ai dati forniti dalle segreterie regionali della Cgil e della Uil, la situazione della Sardegna e' tutt'altro che positiva: nell'Isola il tasso di occupazione è di oltre 5 punti inferiore alla media nazionale. I salari sono più bassi che nel resto d'Italia, con 477,6 euro di retribuzione media settimanale, contro i 562,6 di quella nazionale, e l'aumento dell'occupazione nel 2023, dal 54,9% al 56,1%, non compensa il dato negativo sulla precarieta' che, nei primi sei mesi del 2024, è aumentata.
Trentino Alto Adige
Circa 300 persone in corteo da piazza Mazzini fino al Commissariato del Governo, il 90% del personale dell'Aluminium che ha incrociato le braccia, l'80% di quello delle Acciaierie che ha fatto altrettanto, e il 60% dei lavoratori dell'Iveco che si sono astenuti di lavorare. Sono i dati dello sciopero generale nel settore dell'industria 'pesante' in Alto Adige. Come hanno affermato i segretari Cristina Masera (Cgil/Agb) e Mauro Baldessari (Uil/Sgk), l'adesione è stata molto forte a seguito del mancato adeguamento dei salari e delle pensioni al tasso dell'inflazione reale sul territorio. "Ad essere colpiti sono soprattutto le persone con redditi bassi, tra cui molti anziani, l'alto costo dei beni di consumo quotidiani e l'inflazione sopra quella media italiana hanno eroso salari e pensioni, ed espongono il ceto medio-basso al rischio di povertà relativa e spesso all'impossibilita' di sostenere una spesa imprevista", hanno affermato Masera e Baldessari. Adesione alta allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil anche in Trentino. Erano oltre duemila tra lavoratori e lavoratrici dei settori pubblici e privati hanno sfilato con le bandiere delle organizzazione dei sindacati lungo le vie del centro storico di Trento in segno di protesta con contro la legge di bilancio del governo Meloni ma anche contro il nuovo ddl sicurezza. Manifestanti hanno esposto striscioni e cartelloni contro le guerre.