Il governo prepara uno scostamento di bilancio da 40 miliardi
- Mario Draghi
AGI - Il governo si prepara a dare il via libera domani alla richiesta di extra deficit da 40 miliardi per finanziare i nuovi sostegni all’economia e una piccola quota, tra i 4 e i 5 miliardi, del fondo pluriennale ad hoc per le opere escluse dal Recovery plan. In un secondo momento, forse già giovedì, sarà invece varato il Documento di economia e finanza che aggiorna il quadro macroeconomico fissando i nuovi obiettivi di finanza pubblica alla luce dell’impatto della nuova ondata pandemica. Un’operazione in due step, questo l'obiettivo, che potrebbe tuttavia richiedere più tempo del previsto e far slittare la tabella di marcia o portare al varo dell'intero pacchetto in una riunione entro la fine della settimana.
La nuova tranche di risorse servirà per finanziare un nuovo decreto con i sostegni all’economia, da varare a cavallo tra aprile e maggio, subito dopo il via libera delle Camera allo scostamento, in cui un capitolo corposo sarà dedicato ai ristori e alla liquidità per le imprese, a partire dalla proroga delle moratorie sui prestiti e sulle garanzie pubbliche per cui è in corso il confronto con la Commissione europea.
Il governo studia dei ritocchi agli indennizzi. Sarà replicato il meccanismo di erogazione dei contributi a fondo perduto ma cambierà il sistema di calcolo: saranno parametrati su due mesi e non su uno solo come previsto dal decreto Sostegni. Tuttavia non è ancora chiara l’entità della dote da destinare ai ristori: potrebbe arrivare a 20 miliardi, circa la metà del plafond a disposizione, ma dipenderà anche dalla platea.
Le imprese e le partite Iva dovrebbero essere risarcite anche per i costi fissi sostenuti, come bollette e affitti. In particolare dovrebbe essere rifinanziato il credito d'imposta per le locazioni e si valuta anche il taglio dell'Imu sui beni strumentali e un ulteriore rinvio delle esenzioni Tosap e Cosap per altri sei mesi.
L’extra deficit servirà inoltre a coprire parte delle opere escluse dal Recovery plan, ovvero quei progetti ‘in esubero’ rispetto ai 191 miliardi a disposizione del Pnrr, e che sono comunque ritenuti validi. Un fondo ad hoc da 30 miliardi circa, da spalmare sui sei anni del Recovery e finanziato in deficit, per una media di circa 5 miliardi l’anno.
L’aggiornamento del quadro di finanza pubblica richiederà invece più tempo. Il disco verde al Def potrebbe arrivare giovedì o nei giorni successivi. Il quadro di conti verrà rivisto alla luce dell’ulteriore richiesta di deficit e terrà conto dell'impatto positivo del Recovery plan già a partire dall’anno in corso. La contrazione attesa nel primo trimestre dovrebbe portare a una revisione al ribasso del Pil tendenziale, che dovrebbe fermarsi poco sopra il 4%, a fronte dell'obiettivo del 6% fissato in autunno, con un effetto di trascinamento sull’indebitamento netto. Il primo scostamento da 32 miliardi con cui è stato finanziato il decreto Sostegni ha già portato la previsione del disavanzo 2021 dall’obiettivo del 7%, indicato nella Nota di aggiornamento al Def, all’8,8 per cento del Pil. Ora la nuova richiesta di extra deficit farebbe innalzare l’asticella verso quota 11%.
Lo scostamento sarà sottoposto al voto di Camera e Senato insieme al Def nella settimana del 22 aprile. La settimana successiva il presidente del Consiglio, Mario Draghi, illustrerà alle Camere il progetto definitivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che sarà inviato all’Unione europea entro il 30 aprile.