Wall Street inciampa di nuovo, sui mercati prevale l'incertezza

Wall Street inciampa di nuovo, sui mercati prevale l'incertezza

Soffre il Nasdaq, con gli investitori che si interrogano sulle valutazioni del settore. A frenare il listino americano sono però soprattutto i dubbi sulla consistenza della ripresa. Male anche il petrolio

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Un trader con una mascherina a Wall Street

AGI - I dubbi sulla velocità della ripresa americana fanno inciampare nuovamente Wall Street dopo il rimbalzo di ieri, che aveva interrotto una serie di tre sedute pesanti. Fra dati macro in chiaroscuro e interrogativi sulla tenuta del settore tecnologico, deus ex machina della corsa del listino americano in questi mesi, gli indici segnano di nuovo rossi significativi: il Nasdaq sfiora un calo del 2% (-1,99% a quota a quota 10.919 punti), il Dow Jones perde l'1,45% a quota 27,534 punti e lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,83% a quota 3,336 punti.

I dati sull'occupazione e lo stato dell'economia 

L'apertura in rialzo dopo i dati sui sussidi di disoccupazione, che si sono confermati stabili a 884.000, avevano fatto pensare che Wall Street avrebbe consolidato il rimbalzo di ieri ma a prevalere sono stati i timori sulla velocità della ripresa e quelli su una bolla del settore tecnologico, con Apple che ha perso oltre il 3% e Amazon che è arretrata del 2,86%.

A influire negativamente sull'umore degli investitori lo stallo politico che non accenna a sbloccarsi su un nuovo piano di sostegno all'economia statunitense: si è arenato in Senato il tentativo dei Repubblicani di portare avanti un programma di aiuti da 500 miliardi, bollato dai Democratici come "più che insufficiente".

Il petrolio e la volatilità

Anche le scorte di petrolio, salite a sorpresa di circa 2 milioni di barili smentendo le previsioni degli analisti che le vedevano in calo, hanno alimetato i dubbi sulla velocità della ripresa dopo la crisi legata alla pandemia da Coronavirus. Il dato ha riportato pressione sui prezzi del greggio, che ha chiuso in netto calo, con Wti e Brent che sono tornati a trattare rispettivamente sotto i 37 e i 40 dollari.

Quella che in generale ha ripreso a salire sul mercato americano è la volatilità, con il Vix - il cosiddetto 'indice della paura' - che si è fermato vicino a quota 30 punti, in rialzo di oltre il 3%, segnalando un aumento del nervosismo fra gli investitori.