Roma - L'Italia è maglia nera tra i Paesi Ocse per la percentuale di Neet tra i 20 e i 24 anni (giovani che non lavorano, non studiano e non fanno formazione). Lo studio, pubblicato oggi, mostra che l'Italia ha una percentuale vicina al 35% di Neet contro una media Ocse del 15%. Dietro l'Italia ci sono Turchia, Grecia, Spagna, Messico. Il Paese piu' virtuoso è l'Islanda con una percentuale di Neet tra i 20 e i 24 anni di poco superiore al 5%. Seguono Olanda, Germania, Lussemburgo, Giappone e Norvegia.
E' impietosa anche la fotografia Ocse sull'istruzione italiana. La spesa pubblica delle istituzioni italiane per l'educazione è scesa del 14% tra il 2008 e il 2013. I tagli alla spesa non hanno superato nello stesso periodo negli altri servizi pubblici il 2%. L'Italia nel 2013 ha speso per l'istruzione il 4% del pil contro una media Ocse del 5,2%. Gli insegnanti italiani sono i più vecchi tra i Paesi Ocse e c'è una delle percentuali più basse per quanto riguarda gli insegnanti di genere maschile. Sei-sette insegnanti su 10 sono over 50. Otto insegnanti su 10 sono donne. Nell'ultimo decennio la percentuale di Neet tra i 20 e 24 anni (giovani che non studiano, non lavorano e non fanno formazione) e' aumentata in Italia del 10%, piu' che in ogni altro Paese Ocse. L'Italia ha una percentuale vicina al 35% di Neet contro una media Ocse del 15%.
La crescita del costo dell'unita' di lavoro nel secondo trimestre 2016 nell'area Ocse è stata pari allo 0,5%, sottolinea l'Organizzazione ricordando che nei tre mesi precedenti era stata pari allo 0,1%. Marginale la crescita della produttività del lavoro, pari allo 0,1%. Nell'area euro l'incremento è stato dello 0,2%. (AGI)