(AGI) - Roma, 28 apr. - Un altro pezzo dell'industria italianadiventa cinese: il gruppo Ideal si e' aggiudicato il marchioper un milione e 50mila euro. L'asta si e' conclusa alTribunale di Torino. La societa' cinese, che produce auto inCina, ha sede a Hong Kong e domicilio legale nelle IsoleVergini, si e' aggiudicato lo storico marchio di auto sportiveper soli 10.000 euro. All'asta infatti ha partecipato anche lacordata italiana Eos che si e' fermata a un milione e 40milaeuro. Quello di oggi era il secondo tentativo di aggiudicazionedopo che, nella precedente asta, il gruppo lussemburghese L3non aveva pagato ed era stato dichiarato decaduto. Grande preoccupazione per gli 800 lavoratori italiani dellaDe Tomaso e polemica tra la Fiom e Chiamparino. Secondo ilsegretario generale della Fiom Piemonte, Vittorio De Martino,"e' una sconfitta per il sistema produttivo torinese epiemontese. Perdiamo un marchio importante la responsabilita'di questa sconfitta ricade sulle istituzioni, in particolaresulla Regione Piemonte e sul Governo che non hanno tutelato ilavoratori". "A questo punto - ha aggiunto - il tema dariprendere urgentemente e' quello della prospettivaoccupazionale degli 800 lavoratori della De Tomaso. Per questobisogna aprire un tavolo come era stato promesso dallo stessopresidente della Regione". A stretto giro arriva la replica delpresidente del Piemonte Sergio Chiamparino: "Quella di oggi none' certo una buona notizia, perche' lascia di fatto senzarisposte il problema dei lavoratori e del futuro produttivo diquesta realta' industriale". "Stiamo gia' organizzando per laprossima settimana - aggiunge - un incontro con le associazionisindacali e l'Unione industriale di Torino per capire se c'e'un modo per garantire possibilita' di lavoro a quanti degli 800lavoratori De Tomaso non riescano ad accedere agliammortizzatori sociali. Vogliamo assolutamente evitare lasciarele famiglie sul lastrico". Risponendo proprio a De Martino,Chiamparino ha aggiunto: "Non mi appassiona e credo sia inutilemettersi a cercare responsabilita' o a dare lezioni. Invitopero' De Martino a riflettere attentamente sul ruolo che la suaorganizzazione ha avuto nel sostenere dall'inizio l'avventuradi Rossignolo". Controreplica della Fiom che per bocca delsegretario torinese Federico Bellono afferma: "Trovo davverogratuite le parole di Sergio Chiamparino nei confronti delsegretario regionale della Fiom Vittorio De Martino: che leistituzioni non siano riuscite a trovare una soluzione allavicenda De Tomaso e' un fatto oggettivo, che si tratti quindiper tutti, a partire dai lavoratori, di una sconfitta per ilsistema Italia e' altrettanto evidente". In questa situazione,sottolinea Giuseppe Anfuso della Uilm Torino "gli unici apagare il prezzo sono i lavoratori che vedono sfumata lapossibilita' di tornare a produrre auto nel torinese". "Spiace- aggiunge - che professionalita' come quelle dei dipendenti DeTomaso, ex Pininfarina, non vengano utilizzate. Ancora unavolta l'imprenditoria italiana si e' fatta scappare, a nostroavviso, una grande opportunita'". Gli ultimi anni della casa automobilistica, fondata aModena nel 1959 dal pilota italo-argentino Alejandro De Tomaso,sono stati particolarmente travagliati. Nel 2009 l'imprenditoretorinese Gian Mario Rossignolo si aggiudica il marchio. Pocodopo Rossignolo che e' affittuario dello stabilimento exPininfarina di Grugliasco, nel torinese, diventa presidentedella De Tomaso Automobili Spa: l'obiettivo e' di produrre suv,e vetture coupe. Del progetto sono interessati circa 1.100lavoratori tra il Piemonte e Livorno, oggi rimasti 900. Quantopero' piu' volte dichiarato dalla proprieta', anche con lapresentazione del prototipo alle autorita', non siconcretizzera' mai. Inizia cosi' il declino e la cassaintegrazione per i lavoratori, che non sono praticamente maipiu' rientrati al lavoro. Nel frattempo della vicenda siinteressa anche la magistratura: Gian Mario Rossignolo e ilfiglio finiscono in carcere per truffa allo Stato per averpresentato una documentazione bancaria falsa per l'assegnazionedi fondi pubblici. Nel luglio del 2012 la De Tomaso fallisce eil marchio viene messo all'asta. Il resto e' storia recente.(AGI)